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CARO TELEFONINO...


Sui costi di ricarica interviene l'UE
La petizione varata da Andrea D'Ambra sta ottenendo un seguito notevole. L'iniziativa è già balzata all'occhio vigile della Commissione Europea, che ringrazia per la segnalazione. Un successo per i consumatori?
Roma - L'argomento non è nuovo, ma evidentemente non smette di interessare tutti gli utenti di schede prepagate per cellulari. Che sono abituati, ad ogni ricarica, a pagare una commissione all'operatore. Un costo contro il quale è stata varata una petizione online aperta a tutti gli utenti. Nata da un'iniziativa spontanea, slegata da associazioni e movimenti di consumatori, la petizione è appunto finalizzata all'abolizione dei costi di ricarica per il credito fruibile da telefono cellulare: "E' una cosa che accade solo in Italia - recita l'invito a sottoscrivere la petizione - mentre in tutti gli altri paesi Europei si paga ciò che si consuma". "In Italia - continua l'invito - oltre al consumo devi anche pagare il "costo della ricarica" che altro non è che un'invenzione dei gestori telefonici per fare ancora più soldi a scapito di noi consumatori. Con questa petizione i firmatari chiedono l'abolizione di questi famosi costi di ricarica, anomalia tutta italiana". La petizione è indirizzata al Dipartimento Concorrenza, Mercato e Consumatori della Commissione Europea e all'Antitrust italiana. Coloro che intendono sottoscriverla possono accedervi attraverso questa pagina web .La petizione lanciata in aprile per l'abolizione dei costi di ricarica per i telefoni cellulari ha avuto un seguito illustre: la Commissione Europea, che figurava tra i destinatari, l'ha esaminata e ha contattato l'autore, ringraziandolo per la segnalazione. La petizione , riguarda quello che il promotore Andrea D'Ambra definisce "un'anomalia tutta italiana": dopo essere stata segnalata da Punto Informatico ha avuto una grossa eco presso siti e associazioni dei consumatori ed è finita sul celebre blog di Beppe Grillo . Il numero di firme finora raccolte ha raggiunto quota 13mila. L'obiettivo è di raggiungere il traguardo delle 50mila adesioni prima dell'invio ufficiale alla Commissione Europea e all' Antitrust . Tanto interesse ha indubbiamente contribuito a portare l'iniziativa all'attenzione della Commissione Europea, che ha scritto una lettera di risposta all'autore, di cui Punto Informatico riporta il testo: "Gentile sig. D'Ambra, La ringrazio per la Sua email del 2 aprile 2006 nella quale informa la Commissione europea del sistema di pagamento per le carte prepagate per gli utenti della telefonia mobile italiani. In particolare, Lei fa riferimento al fatto che i gestori di telefonia mobile applicherebbero agli utenti italiani un cd. "costo di ricarica" sulla base del quale ogni utente non riceverebbe un consumo corrispondente al prezzo effettivamente pagato ma, ad esempio, per una ricarica di 10 euro, riceverebbe 8 euro di consumo e 2 euro di costi di ricarica. La Commissione la ringrazia per averci fornito tali dati che sono considerati utili per lo svolgimento delle proprie attività, con particolare riguardo a quella di monitoraggio dello sviluppo della concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni, anche al fine di assicurare e proteggere gli interessi dei consumatori. A tal fine, mi preme sottolinearLe che la Direzione generale della Concorrenza della Commissione europea tiene nella massima considerazione quanto da Lei indicato ed ha provveduto a prendere contatto con le Autorità italiane al fine di ottenere ulteriori informazioni su quanto da Lei denunciato. Nel ringraziarla per le Sue informazioni, Le porgo cordiali saluti Angel TRADACETE COCERA". "È una ottima notizia quella che ci arriva da Bruxelles" afferma con soddisfazione D'Ambra. "La Commissione ci ha garantito che farà di tutto per risolvere quest'anomalia e si è adoperata in tal senso, un bel passo avanti verso l'abolizione di quest'assurdità che esiste solo in Italia e che sono i c.d. "costi di ricarica".