Verdi di Salso

No alla riapertura di Caorso


Il Governo Berlusconi ha deciso che entro dicembre saranno emanate le regole per le nuove centrali in Italia ed entro un anno saranno definiti i siti. Tra questi, naturalmente, è prevedibile sia coinvolto anche il sito di Corso, chiuso con il referendum del 1987.A nostro avviso la scelta di tornare al nucleare è sbagliata e contraria a quanto deciso da oltre il 70% degli italiani con lo strumento referendario.I motivi sono semplici: dal punto di vista economico il nucleare è un affare solo per chi lo produce, non certo per i cittadini. Un killowattora prodotto dall’atomo arriva infatti a costare fino a 5 volte in più rispetto ad uno prodotto dall’energia solare. Inoltre non è ancora un’energia sicura (Cernobyl è una realtà ben nota, ogni anno a Parma ospitiamo tanti bambini provenienti da quelle zone) e soprattutto non si è ancora risolto il problema delle scorie. Come ultima cosa non è da sottovalutare che la domanda mondiale di uranio (il maggiore combustile di una centrale nucleare) potrà essere soddisfatta solo fino al 2030 e che il costo di questo materiale continua a crescere, visto che la disponibilità cala.Il futuro secondo i Verdi è nelle energie rinnovabili soprattutto nel fotovoltaico e nell’eolico: nel 2007, tra l’altro, l’energia prodotta dal vento (in europa e nel mondo) ha prodotto più elettricità del nucleare, segnale concreto dell’effettiva utilità delle fonti rinnovabili, completamente pulite e soprattutto che non rischiano di esaurirsi.Riaprire la centrale nucleare di Caorso sarebbe una scelta sbagliata, antieconomica e soprattutto dannosa per l’ambiente visto il tema fondamentale per le scorie e il rischio per per le popolazioni vicine.Presidente Verdi di ParmaMatteo Orlandi