La Vergogna.continua

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e' Islam Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 - Firenze, 15 settembre 2006) è stata una giornalista e scrittrice italiana. Prima donna in Italia ad andare al fronte in qualità di inviata speciale, con i suoi dodici libri ha venduto 20 milioni di copie in tutto il mondo.Negli ultimi anni le dure prese di posizione assunte nei confronti dell'Islam e dei suoi fedeli hanno destato accese discussioni tra coloro che ritengono che Oriana Fallaci abbia dato espressione a legittimi timori ampiamente diffusi presso l'opinione pubblica italiana e coloro che invece ritengono che la scrittrice abbia travalicato i limiti della normale polemica letteraria e politica, di fatto esacerbando un dibattito esistente. La Fallaci ritiene che la crescente pressione esercitata negli ultimi anni dall'immigrazione islamica verso l'Italia, unita a scelte politiche discutibili e all'aumentare di atteggiamenti di reciproca intolleranza, dimostri la veridicità delle sue tesi. Secondo l'opinione della scrittrice, stiamo assistendo ad un pianificato tentativo del mondo musulmano di islamizzazione dell'Occidente istigato e supportato dal Corano e testimoniato da oltre un millennio di conflitti e ostilità tra musulmani e cristiani; questa situazione non potrà che condurci ad un inevitabile scontro di civiltà.Nel maggio 2006, intervistata dal settimanale americano New Yorker, con un lungo articolo intitolato The Agitator ("L'Agitatrice"), la Fallaci è di nuovo tornata sugli argomenti che più le stanno a cuore: il mondo islamico, la politica italiana (ma anche l'aborto, i matrimoni gay e l'immigrazione messicana negli USA). La giornalista-scrittrice ha indirizzato la sua indignazione contro la costruzione di una moschea a Colle Val d'Elsa dichiarando: «Non voglio vedere un minareto di 24 metri nel paesaggio di Giotto, quando io nei loro paesi non posso neppure indossare una croce o portare una Bibbia. Se sarò ancora viva andrò dai miei amici di Carrara, la città dei marmi. Lì sono tutti anarchici; con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare per aria».Oltre ad attaccare i musulmani nell'intervista su New Yorker la Fallaci si oppone all'aborto, («...a meno di non essere violentata e messa incinta da un Osama Bin Laden o da un al-Zarqawi»), ai matrimoni gay («...come i musulmani vorrebbero che tutti diventassimo musulmani, loro vorrebbero che tutti diventassimo omosessuali»). La Fallaci nell'intervento ha inoltre dichiarato di non amare i messicani ricordando il modo orribile con cui venne trattata dalla polizia messicana del 1968, quando, ferita durante la manifestazione di protesta contro le Olimpiadi, venne spedita in obitorio ancora viva. A tal proposito ha dichiarato: «Se mi puntassero una pistola e mi dicessero di scegliere chi è peggio tra i musulmani e i messicani avrei un attimo di esitazione; poi sceglierei i musulmani perché mi hanno rotto le palle». Oriana Fallaci nell'intervista ha affermato di non aver votato per le Elezioni politiche 200 né in Italia né per posta da New York. Dopo aver definito Romano Prodi e Silvio Berlusconi due fottuti idioti riguardo il voto ha detto: «Perché la gente si umilia votando? Io non ho votato. No! Perché ho una dignità. Se a un certo punto mi fossi turata il naso e avessi votato per uno di loro mi sarei sputata in faccia».Nel 2002 venne citata in Svizzera dal Centro Islamico e dall'Associazione Somali di Ginevra, dalla sede di Losanna di SOS Racisme e da un cittadino privato per il contenuto ritenuto razzista di La rabbia e l'orgoglio. Nel novembre 2002 un giudice svizzero emise un mandato d'arresto per la violazione degli articoli 261 e 261bis del Codice Penale Svizzero e ne richiese l'estradizione o, in alternativa, il processo da parte della magistratura italiana. L'allora ministro della giustizia Roberto Castelli respinse la richiesta ricordando loro che la Costituzione Italiana protegge la libertà di parola. L'episodio è menzionato nel suo libro La forza della ragione