La Vergogna.continua

Ed in mezzo a loro potei anche riconoscere quell’uomo.


 
Nel Mein Kampf Dietrich Eckart venne definito letteralmenteun martire e a lui Hitler dedicò la frase finale:Ed in mezzo a loro potei anche riconoscere quell’uomo.
Dietrich EckartEckart fu redattore del periodico antisemita Auf gut Deutsch che pubblicò con l'aiuto di Alfred Rosenberg e Gottfried Feder. Criticò ferocemente la Repubblica di Weimar appena costituita, si oppose veementemente al Trattato di Versailes che vide come tradimento, e propagò il cosiddetto mito della "pugnalata alla schiena" secondo la quale i democratici sociali e gli ebrei erano i principali responsabili della disfatta tedesca nella Prima Guerra Mondiale.Dialoghi tra Hitler e me: Il Bolscevismo da Mosè a Lenin.
Dino GrandiFra i diversi documenti e provvedimenti legislativi che costituiscono il corpus delle cosiddette leggi razziali promulgate dal fascismo in Italia a partire dal 1938, figura il Manifesto della razza, o più esattamente il Manifesto degli scienziati razzisti, pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo "Il Fascismo e i problemi della razza".Tra le adesioni al manifesto spiccano quelle di personaggi illustri, o destinati a diventare tali, come Padre Agostino Gemelli, Giorgio Almirante, Galeazzo Ciano, Amintore Fanfani, Giovanni Gentile, Giovanni Guareschi
Quel giorno, dopo essere salito sul podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d'onore per rientrare negli spogliatoi. Il cancelliere tedesco mi guardò, si alzò in piedi e mi salutò con un cenno della mano. E io feci altrettanto.