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David Livingstone 
David Livingstone
 

 Geronimo

 
Ritratto di Henry Morton Stanley 
     Henry Morton Stanley
l'incontro di Stanley e Livingstone(The Illustrated London News, 1872) 
            l'incontro di
     Stanley e Livingstone
 
immagine 
 
Ritratto di Francisco Pizarro 
Francisco Pizarro
 

La vita dell'Uomo,è solitaria, povera, sordida, bestiale e corta.

Leviatano

immagine 

"Distruzione del Leviatano"

 

immagine 

«Quando un uomo siede un'ora in compagnia
di una bella ragazza, sembra sia passato
un minuto.
Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto
e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.
Questa è la relatività.»

 

 

La croce dei templari, simbolo dell'ordine

 

 

 

 

«Sono una persona libera perché non sono stato educato, altrimenti sarei stato uno schiavo anche io»

Post n°84 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da orcofalk
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Robert Nesta Marley (Sant'Ann Bay, Giamaica, 6 febbraio 1945 - Miami, FL, Stati Uniti d'America, 11 maggio 1981), meglio conosciuto come

Bob Marley, è stato un cantante, chitarrista e autore giamaicano. È probabilmente il più famoso musicista reggae di sempre, che ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica. Gran parte della sua opera parla delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.

 
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ogni 5 secondi

Post n°83 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da orcofalk
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Ci siamo dimenticati di guardarci allo specchio....

 
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NUOVA ZELANDA

Post n°82 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da orcofalk
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Oggi 6 febbraio Festa Nazionale

Sicuramente in Onore a Elisabetta II, che proprio il 6 Febbraio del 1952  venne incoronata Regina di Inghilterra e attualmente ancora Sovrana dello Stato Neozelandese nonostante la propria indipendenza dal Regno Unito gia' dal 1907

Elisabetta II a Buckingham Palace

 
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Indulto:  

Post n°81 pubblicato il 13 Novembre 2006 da orcofalk

 Il presunto Innocente

anche l'ex poliziotto Ivan Liggi torna a sperare

«Presto potrei riabbracciare mio figlio, fuori dal carcere»: da venerdì, la speranza di Natale Liggi, papà di Ivan, è diventata più forte.

Ivan Liggi è un ex poliziotto, in carcere dal 16 ottobre 2004 per l'omicidio di Giovanni Pascale, che inspiegabilmente - nel febbraio 1997 - non si era fermato all'alt intimatogli dalla Polizia Stradale di Rimini.
Liggi ha sempre sostenuto che il colpo che ferì mortalmente Pascale fosse partito accidentalmente dalla sua pistola: i giudici non gli hanno creduto, condannandolo per omicidio volontario a 9 anni e 5 mesi.
Ma con la riduzione di tre anni prevista dalla legge sull'indulto, il giovane cesenate, oggi 34enne, potrebbe usufruire del regime di semilibertà, avendo scontato più di un terzo della pena inflittagli. In questo caso, Liggi potrebbe essere ammesso al lavoro esterno, con obbligo di rientro in carcere per dormire.

«Il mio primo pensiero è stato quello di vedere Ivan finalmente a casa. Abbiamo tanta speranza, anche se la nostra battaglia per la grazia non si fermerà», ha dichiarato papà Natale (anch'egli ex poliziotto, oggi in pensione), appresa la notizia dell'approvazione definitiva del provvedimento di clemenza. Ivan Liggi, infatti, nel 2005 ha presentato domanda di grazia al Presidente della Repubblica

Ivan Liggi
Ivan Liggi  il bravo Poliziotto

 
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Oggi 7 Novembre

Post n°79 pubblicato il 07 Novembre 2006 da orcofalk

2002- L'Iran    جمهوری اسلامی ایران  vieta  la pubblicita' dei prodotti Statunitensi.

 

 
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17 Ottobre

Post n°78 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da orcofalk
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Giorno della Poesia Nera

Giornata Mondiale per la Lotta alla Poverta'

Ogni 5 Secondi.....

 
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Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da orcofalk
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Muhàmmad, arabo محمد è reso in italiano col nome Maometto, in base a un'antica volgarizzazione risalente al Medioevo.
È il nome del profeta dell'Islam, considerato dai musulmani ultimo "Messaggero" di Allāh, nato secondo alcune fonti il 16 Ottobre dell'anno 570 a Mecca e morto, secondo altre fonti islamiche, il lunedì 13 rabīʿ I dell'anno 11 dell'Egira(equivalente all'8 giugno del 632 a Medina), e ivi sepolto.

Medina nel VII secolo d. C. si chiamava ancora Yathrib ( يثرب ) e tale toponimo compare già nelle Cronache assire del IX secolo a. C. e come Yatrippa esso figura nelle opere geografiche romane, specialmente redatte dopo la spedizione nella penisola araba condotta all'epoca dell'imperatore Augusto dal prefetto Elio Gallo, che riuscì a penetrare (senza però poterli assoggettare) nel regno degli Homerites (Himyariti) che governavano le ambite regioni meridionali da dove giungeva il prezioso incenso.

La città-oasi fu, con ogni probabilità, a lungo dominata da tribù ebraiche (secondo alcuni, ebraizzate). Entrata in contatto fecondo con il regno dei Lakhmidi di al-Hira, Yathrib mantenne una precisa vocazione agricola anche se non le mancava un fiorente artigianato incentrato sulle complesse tecniche metallurgiche di cui erano depositari proprio gli Ebrei locali che si dedicavano con successo anche a lavori di gioielleria e alla produzione di armi e armature. Le tre tribù ebraiche (i Banū Nadīr, i Banū Qurayz e i Banū Qaynuqā), dovettero conm l'andar del tempo cedere spazio politico all'elemento arabo che, inurbandosi, aveva lentamente modificato a proprio vantaggio gli equilibri demografici di Yathrib. Le tribù israelitiche furono perciò costrette a confederarsi con le due tribù arabe dei Banū Khazraj e dei Banū Aws, di recente immigrazione ma di crescente peso numerico.

Medina, la grande Moschea con la tomba del Profeta (incisione del XIX sec.) 
Medina, la grande Moschea con la tomba del Profeta
(incisione del XIX sec.)

L'eterogeneità etnica e religiosa di Yathrib si espresse in crescenti tensioni che raggiunsero l'acme nel 620 nella cosiddetta "giornata di Bu‘āth" (yawm Bu‘āth), uno scontro che portò alla chiamata in città, in veste di arbitro (hakam) della sanguinosa contesa, di Muhammad, che incontrava notevoli difficoltà e crescenti ostilità coi suoi concittadini. Il trasferimento di Muhammad e dei suoi fedeli a Yathrib si realizzò a partire dal 16 luglio 622, data ricordata dai musulmani come inizio dell'"Egira" e i musulmani presero in breve a chiamare Yathrib Madīnat al-Nabī, "la città del Profeta": Medina, appunto. Qui si costituì, con un patto che coinvolse anche pagani e israeliti, la prima comunità musulmana (Umma) e qui si presero tutte le decisioni politiche più importanti fino all'epoca del quarto successore (califfo) di Muhammad, il cugino e genero 'Alī ibn Abī Tālib. Per questo Medina è considerata unanimemente la seconda città santa dell'Islam, dopo la sola Mecca.

Malgrado l'ostilità delle autorità saudite, Medina è ancor oggi oggetto di pie visite, con la cosiddetta ziyāra, da parte di pellegrini che vogliono rendere omaggio alla tomba del Profeta e a quella dei suoi due successori, inumati in quella che è da tempo chiamata la Moschea del Profeta.

La visita avviene nel corso della ‘umra, il pellegrinaggio islamico non obbligatorio che si può compiere in tutti i mesi lunari non riservati al pellegrinaggio canonico (hajj).

( المدينة المنوّرة , al-Madīna al-munawwara, "La città illuminatissima"). Città dell'attuale regione saudita del Hijāz  nella Penisola araba. Sorge in un'oasi ed è nota fin dai tempi più antichi in quanto ricordata col nome di Yathrib negli Annali di epoca assira.

 
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Ogni 5 secondi un bambino muore d'Inedia

Post n°74 pubblicato il 26 Settembre 2006 da orcofalk
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Ogni 5 secondi un bambino muore d'Inedia 

L'inedia è sempre stata un mezzo per attuare la pena capitale. Dall'inizio della civilizzazione fino al medioevo le persone sono state murate vive e lasciate a morire di fame.

Rajmund Kolbe, un frate polacco, offrì la sua vita per salvare un altro recluso nel campo di concentramento di Auschwitz dalla morte. Fu lasciato morire di fame insieme ad altri 9 detenuti. Dopo due settimane di inedia lui e altre 3 persone erano ancora vive e vennero uccise con una iniezione di fenolo.

Nel XIII secolo Ugolino della Gherardesca, i suoi figli e altri membri della sua famiglia vennero murati vivi dentro la Muda, una torre di Pisa, e lasciati morire di fame. Dante racconta l'episodio nella Divina Commedia.

In Cornovaglia nel 1671, venne registrato il caso di John Trehenban da St Columb Major che fu condannato a morire di fame in una prigione di Castle An Dinas per aver ucciso due ragazze. Ogni 5 secondi un bambino muore d'Inedia

 
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RAMADAN

Post n°73 pubblicato il 23 Settembre 2006 da orcofalk
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RAMADAN   24 settembre 2006

Il Ramadan è il nono mese dell'anno secondo il calendario musulmano.
È il mese dell'anno nel quale, secondo la tradizione islamica, è iniziata la rivelazione del Corano. Per i fedeli musulmani è il mese della preghiera islamica e della meditazione.

Il digiuno ( sawm ) durante tale mese costituisce il quarto dei Cinque pilastri dell'Islam e chi ne negasse l'obbligatorietà sarebbe kāfir, colpevole cioè di empietà massima e dirimente dalla condizione di musulmano.
Nel corso del mese di Ramadān infatti i musulmani praticanti debbono astenersi - dall'alba al tramonto - dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali.

Dal momento che lo scopo del devoto è quello di purificarsi da tutto quello che di materiale esiste nel mondo corrotto e corruttibile, e dal momento che ogni ingestione gradevole è considerata corruzione del corpo e dell'anima, è vietato anche fumare e, secondo alcuni, profumarsi perché in entrambe le azioni s'ingerirebbero sostanze estranee e da entrambe le azioni si trarrebbe un godimento illecito che distoglierebbe dagli aspetti penitenziali cui mira l'istituzione

Vale la pena però sottolineare che l'uso del profumo nel corso del digiuno è ammesso da una parte dei dotti musulmani che vietano esplicitamente solo l'inalazione di incenso. Il motivo di questa relativa tolleranza sta forse nel fatto che il profeta Muhammad amava molto i profumi e ne faceva abbondante uso per il fastidio che egli provava per i cattivi odori, tanto da vietare a chi avesse mangiato aglio o cipolla di partecipare alla preghiera collettiva del mezzodì di venerdì in moschea.

Per alcuni dotti dello Sciismo, come ad esempio Najm al-Dīn al-Muhaqqiq al-Hillī, invece, se il fumo e il profumo non costituiscono violazione dell'obbligo, in caso di rapporti carnali, la prima violazione dell'obbligo di astensione nel corso del digiuno comporterebbe la fustigazione e, in caso di recidiva, addirittura la pena di morte.

 
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Lina Merlin

Post n°72 pubblicato il 20 Settembre 2006 da orcofalk
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La parola "prostituzione" deriva dal verbo latino prostituĕre (pro, "davanti", e statuere, "porre"), e indica la situazione della persona (in genere schiava) che non "si" prostituisce, ma che come una merce viene "posta

(in vendita) davanti" alla bottega del suo padrone

 
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Fame

Post n°71 pubblicato il 17 Settembre 2006 da orcofalk
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In media ogni 5 secondi un bambino muore d' Inedia

La carestia colpisce principalmente le nazioni africane, ma con le continue guerre, le agitazioni interne e l'instabilità economica, la carestia continua ad essere un problema per il quale soffrono milioni di individui nel mondo intero. L'agenzia Famine Early Warning Systems Network ha assegnato alla Nigeria lo stato di emergenza nel luglio 2005, così come al Ciad, all'Etiopia, al Sudan del Sud, alla Somalia e allo Zimbabwe. Nel gennaio 2006 la FAO ha reso noto che 11 milioni di persone in Somalia, Kenia, Gibuti ed Etiopia correvano il rischio di morire d'inedia causa della combinazione di una grossa siccità e i conflitti militari.

 
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Post N° 70

Post n°70 pubblicato il 17 Settembre 2006 da orcofalk
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L'inedia è una grave riduzione nell'apporto di vitamine, nutrienti e in generale di energia; è la forma più estrema di malnutrizione. Negli esseri umani, uno stato di inedia prolungata (oltre gli 1-2 mesi) causa danni permanenti agli organi e può anche portare alla morte.

Secondo la FAO più di 25000 persone muoioni di inedia ogni giorno e più di 800 milioni di persone sono perennemente sotto alimentate. In media ogni 5 secondi un bambino muore d'inedia.

 
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Post N° 68

Post n°68 pubblicato il 16 Settembre 2006 da orcofalk
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La storia del genocidio ruandese è anche la storia dell'indifferenza del mondo occidentale di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi. Emblematico fu l'atteggiamento dell'ONU che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal maggiore generale canadese, Romeo Dallaire comandante delle forze armate (3.000 uomini) inviate dall'ONU. Si riporta un passo tratto dal fax inviato all'ONU dal maggiore generale in cui si denuncia il rischio dell'imminente genocidio: Dal momento dell'arrivo della MINUAR, (l'informatore) ha ricevuto l'ordine di compilare l'elenco di tutti i tutsi di Kigali. Egli sospetta che sia in vista della loro eliminazione. Dice che, per fare un esempio, le sue truppe in venti minuti potrebbero ammazzare fino a mille tutsi. (...) l'informatore è disposto a fornire l'indicazione di un grande deposito che ospita almeno centotrentacinque armi... Era pronto a condurci sul posto questa notte - se gli avessimo dato le seguenti garanzie: chiede che lui e la sua famiglia siano posti sotto la nostra protezione. Il Dipartimento per le Missioni di Pace con sede a New York si guardò bene dall'inviare la richiesta d'intervento alla sSegreteria Generale o l Servizio di sicurezza Nonostante i diversi rapporti presentati alla Commissione per i Diritti Umani dell'ONU, il Consiglio di Sicurezza, a causa del veto USA, non riconosce il genocidio in Ruanda. Inoltre furono provate le responsabilità di molti paesi occidentali che mandarono i contingenti con l'unico scopo di salvare i propri cittadini. Fra questi spicca il Belgio e la Francia, che non solo non volle fermare la folle barbarie assassina (negli anni precedenti aveva armato e addestrato le FAR), ma anzi la fiancheggiò mandando contingenti a supportare le truppe hutu in ritirata dopo l'arrivo del FPR (tutsi).

Da ricordare anche lo spesso complice atteggiamento di alcuni membri della chiesa cattolica nel più cristianizzato paese africano (80% di crisitiani) nononstante Giovanni Palo II abbia definito apertamente come genocidio quello avvenuto in Ruanda.

Ancora oggi, dopo dieci anni dal genocidio, rimangono in libertà numerosi autori delle stragi, alcuni paradossalmente protetti da paesi occidentali, come la GranBretagna, con il prestesto dell'assenza di trattati di estradizione con il Ruanda.

La vicenda è stata ricostruita dal film Hotel Ruanda 2004

 
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La poliomielite

Post n°67 pubblicato il 16 Settembre 2006 da orcofalk
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nel nord della Nigeria ha avuto luogo circa la metà dei casi documentati di Polio a livello mondiale nel 2003, ma i capi religiosi Musulmani hanno ripetutamente ostacolato le vaccinazioni, scambiandole e facendole passare per un tentativo dei paesi occidentali di sterilizzare le giovani ragazze Musulmane Nigeriane. Il programma Nazionanale di vaccinazioni venne sospeso in molti stati del nord nell'agosto 2003, ed i casi di Polio si sono quasi quintuplicati.

Ogni 5 secondi l' Inedia uccide un bambino ogni 5 secondi

 
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Le ultime notizie

Post n°66 pubblicato il 16 Settembre 2006 da orcofalk
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sono quelle di una ripresa da parte del governo Nigeriano della repressione nei confronti degli Igbo e le  popolazioni cattoliche del Biafra, cosa peraltro mai cessata sin dagli anni sessanta, la realtà é quella che vedete qui accanto la continua violenza ai danni di bambini inermi malati affamati innocenti, tutto sotto gli occhi del mondo civile, sotto i vostri occhi........

In media ogni 5 secondi un Bambino muore d' Inedia

 
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Islam

Post n°64 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orcofalk
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che le piaghe vengano curate ed i mali debellati................ Oriana Fallaci, fiorentina di nascita ma residente negli Stati Uniti, dichiara in un’intervista: «Firenze e New York sono le mie due patrie.» I suoi libri sono tradotti in più di trenta Paesi e il Rettore del Columbia College of Chicago, conferendole la laurea ad honorem, la defini': «uno degli autori più letti ed amati nel mondo.»

 
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ORIANA FALLACI

Post n°63 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orcofalk
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15 SETTEMBRE 2006

Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929, negli anni del potere mussoliniano.

Durante la giovinezza, lo stato politico e sociale dell’Italia ebbe un notevole influsso sulla sua vita, così come la figura del padre, un liberale contrario alla corsa al potere di Mussolini, il quale continuò l’opposizione per tutto il periodo fascista. Quando l’Italia decise di entrare attivamente nella Seconda Guerra Mondiale, Oriana Fallaci aveva poco più di dieci anni. Unendosi al padre nel movimento clandestino di resistenza, divenne membro del corpo dei volontari per la libertà contro il Nazismo. Nell’occupazione di Firenze da parte delle truppe naziste, il padre fu catturato, imprigionato e torturato, prima di essere rilasciato vivo. A quattordici anni, ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Il conflitto finì nel 1945 e di lì a poco, Oriana avrebbe deciso di diventare una scrittrice: «La prima volta che sedetti alla macchina da scrivere, mi innamorai delle parole che emergevano come gocce, una alla volta, e rimanevano sul foglio… ogni goccia diventava qualcosa che se detta sarebbe scivolata via, ma sulle pagine quelle parole diventavano tangibili».

 
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Oriana Fallaci

Post n°62 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orcofalk
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ci hai lasciato

«Non mi sento di essere e non mi sentiro' mai come un freddo registratore di cio' che vedo e sento, scrive nella prefazione a Intervista con la storia, il libro che le ha raccolte tutte (1974). «Su ogni esperienza personale lascio brandelli d’anima e partecipo a cio' che vedo o sento come se riguardasse me personalmente e dovessi prendere una posizione (infatti ne prendo sempre una basata su una precisa scelta morale).»

 
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Khomeyni

Post n°61 pubblicato il 13 Settembre 2006 da orcofalk
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e' la Prima Guida Suprema alla                   Rivoluzione                  Nel 1998 lo scrittore Salman Rushdie  scrisse un testo fantastico ma chiaramente allusivo nei confronti di Maometto (i "Versetti Satanici", "The Satanic Verses" in lingua Inglese). La pubblicazione di tale scritto provoco' una fatwa di Khomeyni che decreto' la perseguibilità del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offri' una taglia, benevolmente tollerata dal regime khomeynista, per l'uccisione dello scrittore. Questi riusci' a salvarsi rifugiandosi in Gran Bretagna ma un suo traduttore fu ucciso da emissari del regime iraniano e un altro fu ferito in Italia per lo stesso motivo. La "condanna" fu poi sospesa in seguito alla notizia di una vaga ritrattazione dello scrittore, smentita decisamente dalla scrittore stesso.

Io credo che Komeini e la sua rivoluzione meritino un’attenzione meno prevenuta (prevenuta in un senso o nell’altro) di quella che gli è stata dedicata dopo che è caduta l’illusione di potergli appioppare un’ etichetta marxista e ci si è fatti prendere dal raccapriccio perché in Iran si imponeva il chador alle donne.
C’ è qualcosa di più importante del chador in quanto sta facendo Komeini. E proprio la guerra Iraq-Iran (scatenata peraltro dall’Iraq) lo sta dimostrando. In questa guerra abbiamo infatti da una parte, quella dell’Iraq, un esercito regolare, tradizionale, equipaggiato con armi modernissime, per metà con l’aiuto della Francia e per metà con quello dell’Unione Sovietica, e per di più foraggiato dai milioni di dollari forniti dai paesi del Golfo Persico. Dall’altra, quella dell‘ Iran, un paese con un esercito regolare scalcagnato, povero d’armi, di mezzi e di quattrini, ma che, come scriveva Romanello Cantini, ha potuto buttare sul fronte «centinaia di migliaia di uomini esaltati dalla predicazione della guerra santa».

 
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Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 13 Settembre 2006 da orcofalk
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Questo il prezzo della bestemmia

 
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