ITALY: SHAME !

Le strade di Ravenna


Luglio 2007. Gunther Eppacher un semplice schuster di Salisburgo ha deciso di trascorrere 15 giorni di vacanza in Italia, in Emilia Romagna, a Cervia. Non è mai stato in Italia, il paese del sole e del mare, delle Alpi e degli Appennini, il paese natale di tantissimi illustri e famosi personaggi del passato, il paese della mafia della camorra e della monnezza, il paese degli sbarchi clandestini a tutte le ore del giorno, il paese della corruzione dilagante e della solidarietà a scopo di lucro, il paese dei fichetti e delle fichette, il paese dei politici ladri, il paese del vuoto totale. E' contento Gunther e sono contente anche sua moglie Eike e sua figlia Anne, è un po meno contento il loro cane Conan che guidato dall’istinto ha già intuito come andrà a finire. Passato il Brennero Gunther ferma la sua Ford S-Max di colore nero e scende ad osservare il meraviglioso paesaggio delle Alpi Atesine, respira profondamente e sussurra: “Italien wundervolles Land”. E comincia lentamente la discesa verso Cervia quasi si trattasse di una inesorabile discesa verso l’inferno, il territorio comincia a perdere la propria armonia, è cosi evidente, è cosi lampante questa perdita che con essa si attenua anche l’iniziale euforia. Gunther esce al casello di Ravenna e percorre i 18 chilometri che lo separano dalla circonvallazione della città e vi si immette, e prende una buca ed un'altra ed un'altra ancora, ci sono buche ogni 30 centimetri e sono cosi profonde che sembrano tombini, e tra una buca ed un'altra ci sono toppe di catrame con un buco in mezzo, Gunther ne prende tre contemporaneamente, sbanda, a fatica riesce a restare in carreggiata, un camion lo sorpassa ai 110 chilometri all’ora e suona e suona e l’autista gli mostra l’indice, Gunther impreca, la moglie urla, la figlia ascolta la musica, il cane abbaia, improvvisamente accosta e si ferma in una specie di lercia piazzola di sosta. Scende dal monovolume sputa per terra e piscia con gusto, una pisciata che sa di punizione inflitta a quella strada ed a quei luoghi cosi ostili e cosi poco accoglienti. Dal vicino campo un contadino lo osserva in silenzio, Gunther si avvicina e con un italiano stentato ma comprensibile chiede: “Io no capire como po esse che qwesta strata cozi perigoloza e pwena di buco, è un schifo”. Il contadino in rispettoso silenzio abbassa lo sguardo, sposta leggermente il cappello sulla fronte e replica con una calma che ha il gusto della rassegnazione e della amarezza: “sa vut cat dega quel, me a so za vech, a o i mi utantaduen, a no vesti at coti e at crudi, ma ades avem pasè e lemit, a que is robba tot u gnè piò e rispet, rispet ad gnita, par sfaltè sta streda e cumon l’aveva cunces dusentzinquantamela euro, tal sé, quel, che dusenttrentamela euro i ia spes a putani e ventmelaeuro par fe la streda e par fer e fond dla streda i ia mes la merda dal vachi, da reta a un pataca coma me, va tac à, va tac à tua, torna a cà tua, quel”. Gunther non ha capito una sola parola detta ma lo ha guardato negli occhi per tutto il tempo ed ha colto la tristezza in quel discorso la tristezza di un uomo rassegnato che non vede futuro per i suoi figli e per i suoi nipoti a Ravenna. Gunther sale sulla sua auto, la accende, inverte il senso di marcia direzione Austria e mentre la moglie la figlia ed il cane lo guardano in segno di approvazione, sussurra:”Italien Land von scheisse”: Chiedo ai politici della giunta comunale di Ravenna come è possibile far finta di non rendersi conto delle condizioni delle strade di tutta la provincia che sono peggio di un emmenthal svizzero, come riuscite a non vergognarvi dei soldi che sperperate e che vi intascate. Perché so benissimo e lo sanno tutti che se vengono destinati fondi per il recupero del manto stradale ed i lavori vengono appaltati e subappaltati, del catrame acquistato e necessario, alla fine in strada ne viene messo un 30% l’altro 70% viene venduto in nero dalle ditte ed i soldi vengono intascati e sicuramente in buona parte intascati anche da voi.