ITALY: SHAME !

Il libro di Thomas Cacioski


Dodici Giorni, di Thomas CacioskiOttava parte^^Ma dove eri finita, io ero davvero molto preoccupata Laura^^ disse subito dopo aver risposto. ^^Sono tre giorni che cerco di chiamarti, dieci, venti, trenta volte, in continuazione Laura, il cellulare sempre staccato e quella voce in tedesco…^^ ^^hai ragione, non mi sono comportata da vera amica, come stai^^ ^^non importa come sto voglio sapere dove sei finita e cosa hai combinato^^. Forse era la prima volta da quando conoscevo Chiara che la sentivo cosi preoccupata ma anche cosi adirata nei miei confronti, e certamente non aveva torto. Avevamo frequentato insieme la scuola elementare e la scuola media, eravamo le “compagne di banco belle e brontolone” come ci avevano etichettato i professori, eravamo sempre al centro dell’attenzione e finita la scuola passavamo i nostri pomeriggi studiando e giocando, sempre insieme. Poi come spesso accade la vita ci aveva momentaneamente allontanato, Chiara aveva scelto l’istituto tecnico per geometri mentre io non avendo ancora ben presente quello che volessi fare, avevo deciso di affrontare il liceo classico. Si ripresentò il giorno del funerale di mia madre, lei era molto affezionata a Chiara, la sua presenza mi fu di grande aiuto per superare il dolore, da allora abbiamo ricominciato a frequentarci e la nostra amicizia sarà adesso per sempre. ^^Ti sembrerà strano Chiara, ma avevo bisogno di allontanarmi per qualche giorno e restare sola, non so cosa mi sia successo, forse l’incidente, il fatto che tu fossi ricoverata, la mancata vacanza a Londra, ho sentito il bisogno di restare sola. E’ stata una decisione improvvisa anche per me, ho deciso di partire subito senza pensare troppo, ho sentito il desiderio di andare in montagna, la neve, adesso mi trovo in un piccolo paese austriaco, resterò solo qualche giorno, davvero…..sei molto arrabbiata con me ?^^ ^^non sono arrabbiata. Ero preoccupata, solamente molto preoccupata, non è da te comportarti cosi, è come se non ti conoscessi, eppure io credo di conoscerti molto bene^^. Certo che mi conosceva bene, avrei tenuto un simile comportamento soltanto se mi fosse successo qualcosa di brutto, un aggressione con sequestro ad esempio, ma non potevo sicuramente spiegarle per telefono che era accaduto realmente. Era la prima volta che mentivo a Chiara, ma in fondo non era un mentire, le avrei spiegato ogni cosa ^^scusami, davvero scusami, ti voglio bene Chiara^^ ^^ti voglio bene anche io e ti scuso, vuoi forse che non lo faccia ? Ma dove sei precisamente e dimmi….sei sola o mi stai nascondendo un bell’uomo?^^ ^^ un uomo solo ? ne ho due che mi stanno aspettando^^. Ridemmo entrambe. Chiara si stava riprendendo, non sapeva ancora quando sarebbe stata dimessa dall’ospedale ma quasi certamente avrebbe passato in quel letto le festività. La gamba era ingessata, l’ematoma all’altezza della spalla destra si stava lentamente riassorbendo ma i medici preferivano tenerla ancora qualche giorno sotto osservazione. Da quando aveva ripreso a mangiare sua madre non le faceva mancare qualche piccola delizia, la torta di riso per la quale impazziva e soprattutto la spremuta di arancia, Chiara non faceva altro che bere spremute di arancia, a colazione, metà mattinata, pranzo, pomeriggio, cena, appena trovava un attimo spariva e riappariva con un bicchiere di spremuta in mano. A volte girava con le arance nella borsa, quante risate. ^^Adesso ti lascio, ti chiamo domani per farti gli auguri, mi manchi molto Chiara^^ ^^anche tu mi manchi e….sono contenta che tu sia in montagna, il Natale in montagna,  vai a cena in qualche ristorante adesso ?^^ ^^no, resterò nel mio appartamento, ho fatto un po’ di spesa oggi, mangerò qualcosa di semplice e veloce poi andrò a dormire^^. Uscii dalla camera ed entrai in sala, il tavolo era già apparecchiato per due.