ITALY: SHAME !

OSVALDO DE ASCENTIS, IMPRESARIO DI POMPE FUNEBRI


Ricevo e pubblico la lettera del sig. De Ascentis“Carissimo Dott. Davide, tra un sacro servizio e l’altro mi prendo il tempo ed il gusto di navigare in internet. Seguo tante cose e seguo anche il suo blog. Ultimamente mi sembra di capire che lei non sia più interessato a parlare di quotidianità, di quello che accade nel nostro paese ed anche nel mondo, insomma, la vedo un tantino assente e distaccato. E pensare, se non ho colto male, che lei è psicologo, quindi mi aspetterei giudizi, consigli e perché no, anche lotta e condanna da parte sua. Le scrivo per tentare di risvegliarla e volevo brevemente parlarle di crisi economica. La crisi economica c’è, si tocca con mano anche nel nostro settore che a detta di molti dovrebbe essere inattaccabile perché “”di morti ce sono tanti ogni giorno”. No, non è più vero, anche i morti sono diminuiti, si, perché la gente non se la sente più di morire non avendo i soldi per potersi permettere un dignitoso trapasso. Una volta i parenti più stretti e gli stessi defunti non badavano certo a spese, casse di lusso, fiori, bande musicali, tombini esposti a nord, adesso per via della crisi il morto viene a mancare. E se il morto viene a mancare c’è crisi, grossa crisi. E lo stato come interviene in nostro aiuto ? Contrastando il sistema delle mazzette per il dirottamento dei funerali verso un impresa funebre che paga ? Riducendo l’aliquota iva della cremazione al 4 per cento ? Prorogando le detrazioni del 36 % per ristrutturazione di tombe e assimilabili ? Sono forse questi alcuni degli interventi per risolvere la crisi del settore ? No, tutto questo non basta, abbiamo bisogno di interventi mirati ed urgenti che facciano ritornare alla gente il desiderio di morire in pace e senza essere assillati da preoccupazioni sui costi inaccessibili del servizio funebre che li aspetta. Attraverso il suo blog chiedo alle più alte cariche del nostro stato, in primis al presidente del consiglio Silvio Berlusconi ed in secondis al presidente della repubblica Napolitano, di dare un fulgido esempio a tutto il popolo italiano di come, in questo paese, si possa ancora morire dignitosamente e prematuramente in maniera tale da risollevare le sorti di molti settori economici tra i quali il nostro. La ringrazio d tutto cuore per lo spazio che mi vorrà concedere e la saluto distintamente.”Mio caro signor Osvaldo, replico subito alla sua dicendo che ha perfettamente ragione, non ho in questo periodo nessuna voglia ed intenzione di parlare di quotidianità, di problemi, di situazioni economiche e non, di cose che non vanno, di improbabili soluzioni. Mi limito ad osservare, in silenzio osservo. Preferisco pubblicare pochissimi post anche di una certa rilevanza come lei ben sa, e nel contempo non proferire parola circa la situazione critica mondiale ed ancor più su quella ridicola italiana. Ma verrà un tempo che…Creda, mi dispiace tantissimo che anche il suo settore sia in crisi e che la gente non se la senta più di morire e voglia prolungarsi in vita, cosa vuole che le dica, se potessi la aiuterai morendo io prematuramente ma tra pochi giorni devo partire per Vienna dove oltre a tenere alcuni  incontri alla Festsaal dell’Università passerò qualche giorno di meritata vacanza incontrando alcuni vecchi amici. Daccordo con lei, penso che non sia io comunque a dover dare l’esempio ma che questo debba si venire, come da lei proposto, dalle alte cariche che ha menzionato che agendo in tal maniera risolleverebbero sicuramente le sorti dei tanti settori in crisi ed anche del suo settore e conseguentemente le sorti del nostro sciagurato paese. Con affetto.