Ricomincio da ora

confucio?


E quindi funziona così. Che davvero aspetti seduto sulla riva del fiume e ad un certo punto il cadavere del tuo nemico passa. Solo che a quel punto non è più tanto nemico, anzi, ti accorgi che ti dispiace pure che sia morto e che, una volta arrivato al mare, sarà sbranato dagli squali e non ci sarà nessuna tomba su cui piangerlo. Vabbè, ho esagerato.Ma poi è davvero passato questo cadavere o forse il nemico ha voluto farmi credere di essere morto così che io possa perdonargli i mali commessi e deporre le armi e appena girata l’ansa, quattro bracciate ed eccolo lì vivo e vegeto sulla riva e pronto a nuove sferzate?Chi lo sa!? Comunque, vivo o morto, un nemico resta nemico, se non altro perché difficilmente si può credere in qualcuno che ti ha ripetutamente pugnalato e poi ha sparso sale sulle ferite. Ma la verità vera verissima è che è stato bello. Ci sono delle cose che inevitabilmente mi sono mancate e mi mancano; che ci sono delle cose che ancora si arriminano fuori e dentro di me; ci sono delle cose che non si possono dimenticare; ci sono complicità e intimità che risbucano fuori come se non ci si fosse mai allontanati; ci sono sorrisi e sguardi che sono quei sorrisi e quegli sguardi. Quindi forse tanto venticello non è stato, forse è stata una tempesta e spero che non si trasformi in un uragano o peggio...o quanto meno spero di essere al sicuro in un bunker.