Versinversi

Sono rimasta afona.
Forse ho speso troppe parole
Per far sentire la mia voce sulle altre.
Adesso
nient’altro che il mormorio del vento
che acconcia con le dita
le fronde dei salici,
capelli d’angelo da districare.
L’intento è unire tutti i sensi
in uno solo indefinibile,
senza voce,
come me,
una preghiera
che non si ascolta
e non si recita,
perché è la tua coscienza che la evoca.
Disseta a piccoli sorsi
la voglia di cose semplici
senza trangugiarle
per ingordigia di un piacere più intenso.

Tra cielo e mare

Ogni volta che rivolgo lo sguardo al cielo

e mi perdo alla ricerca dell’orizzonte

cercando il limite tra terra e mare,

la percezione dell’infinito

come un turbine di gioia e paura

mi pervade,

e impaurita ritraggo i pensieri

rimandando

dimenticando.

La paura dell’ignoto

è più forte della sete di sapere,

e mi ritrovo a vivere l’istante

senza guardare oltre le nuvole,

opponendomi con forza,

poi dopo cedere,

alla naturale tentazione

di sfidare il vuoto,

di guardarmi dentro,

sviscerare le fobie

che mi assillano la mente,

liberare incubi orrendi

che albergano regnanti

nelle cavità più remote dell’anima,

e non c’è confine

tra bianco e nero,

solo infinite sfumature di colore,

e c’è un rosso acceso

come un caldo intenso abbraccio

che mi ripaga di ogni male,

e osservo il mare

seguendo le curve lievi

di piccole onde danzanti,

e il cielo poggia le sue labbra,

a dissetarsi di vita

e mi abbandono lì..

tra cielo e mare.

Amore irresponsabile il nostro,

con le dita intrecciate

come fili slacciati,

d’acqua e cotone,

ed io, cotone,

non mi allaccio,

ma resto a fior d'acqua

e impregnandomi

in te

pigramente

affondo