Via Palmieri

Andrea Laudisa


Andrea Laudisa nato a Lecce 26 anni fa, è iscritto alla Facoltà di Beni Culturali. Nel 2003 entra a far parte de “L’Officina della Parola” un laboratorio di scrittura creativa indipendente, con il quale realizza numerose performances poetico-teatrali; nell’anno successivo si avvicina quasi per caso al mondo della fotografia trovando in esso nuove modalità di espressione artistica; la prima occasione per mettere in mostra le sue attitudini fotografiche avviene nel marzo 2005 in occasione della mostra “Tina Modotti, il dubbio ancora vivo”, presentando un lavoro di ricontestualizzazione fotografica delle opere di Tina Modotti e riscuotendo i primi consensi; il 2005 si chiude con la partecipazione a Kontemporanea, concorso d’arte contemporanea dove Laudisa viene selezionato dal CIAC e invitato a partecipare alla Biennale d’Arte Contemporanea di Roma nel febbraio 2006; ha scritto di lui il critico d’arte Ivan Serra “Per Andrea Laudisa il sedicente più forte esercito della Terra è una barchetta di carta, inoffensiva e ridicola nella sua pretesa potenza; e la Terra stessa è un pallone da spiaggia sgonfio e liso dall’abuso che l’uomo ne fa. Simbolismi e metafore di una realtà che l’artista prova a leggere e ad interpretare ricomponendone e ricercandone il senso perso fra spine, fiori fatti a strame, barriere invalicabili seppure morbide e trasparenti. La fotografia, così, rappresenta per Laudisa un lampo, una ferita, la verità che appare nuda e disvelata mentre prova a nascondersi a sé stessa...” Successivamente all’esperienza capitolina, nell’aprile dello stesso anno prende parte alla mostra “La donna mediale e il suo doppio” con il video “0010” realizzato in collaborazione con Andrea Federico; nel 2006 presenta per la prima volta “Scatole”, un lavoro fotografico che offre una raffigurazione ad ampio raggio del corpo umano; nello stesso anno collabora come fotografo di e in scena allo spettacolo teatrale “Sassi Aguzzi” firmato da Antonio Lupo. Il 2007 si apre con la partecipazione in febbraio, alla Cena-Spettacolo “Petali scolpiti sul ventre”, dove Laudisa espone nuovi lavori con il titolo eloquente di “Erotic Shootz”, una serie di nudi femminili intrisi di bellezza e malinconia, nella stessa serata viene proiettato il suo primo esperimento di videoart, “I’m a Sinner”, un onirico viaggio attraverso i peccati capitali i quali si concretizzano in sette quadri che si intersecano con eterea leggerezza (proiettato poi nel mese di Aprile al Festival del Cinema Europeo); nel mese di marzo in seno ad una collettiva che va sotto il nome di “Il vissuto nelle immagini” presenta un’installazione dal titolo “Le mie mani (avevo dei pensieri sparsi)”. Nello stesso mese di marzo partecipa alla mostra collettiva “Con la coda dell’occhio. Transiti al femminile” nella quale espone una serie di ritratti femminili dal titolo “I-Ride Life”, ha scritto di lui la critica: “Andrea Laudisa fotografa sette intensi primi piani di giovani ragazze, tanti quanti i colori dell’arcobaleno. Su ogni nitido bianco e nero interviene manualmente mediante un segno cromatico dal quale si generano ulteriori malìe. Il gioco di parole presente nel titolo (I-Ride Life) concettualizza il difficile ma dinamico transito femminile verso l’autoaffermazione.” In occasione della rassegna “Parole di Carta” che combina la letteratura all’arte figurativa, Andrea Laudisa presenta “Mantidamente” una serie di autoritratti comunicativi e comunicanti, minimali, dove l’espressione di sé diventa uno specchio involontario degli altri, dove si invertono i canoni dell’arte fotografica e l’autore diventa soggetto passivo e il mezzo diventa incontrollabile. Tra gli ultimi eventi che vedono Laudisa partecipe sono da ricordare, la presenza in veste di co-sceneggiatore e fotografo di scena nei film “Diario di Mezzanotte” e “Cassandra” di Andrea Federico; la partecipazione alla collettiva d’arte “AGORARTE. Diversamente in piazza” organizzata in occasione della Città Del Libro 2007; realizza inoltre le fotografie per vari album in ambito rap tra cui “S.U.D.” SouthFam (2007), “CRUNK EAT” GBersa (2008), “LA BELLA ITALIA” Aban (2008) e “TUTTA COLPA DEI COMUNISTI” KillaCali (2009); nel Luglio 2008 ottiene la copertina dell’hiphop magazine Basement. In collaborazione con il regista Mauro Russo firma la direzione della fotografia di diversi videoclip lavorando con vari artisti della scena Rap e Rock italiana. Nel 2008 partecipa in veste di fotografo di scena, sull’asse Lecce New York, al documentario “Stay Tuned” di Mattia Epifani.