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2008

8 DICEMBRE- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE- MOSTRA MAESTRO MALECORE19/23 DICEMBRE – 29/30 DICEMBRE- NATALE IN VIA PALMIERI . 2° ED-  MOSTRA DEL BIO E DEL DOLCE NATALIZIO- PATROCINIO COMUNE DI LECCE- P.TTA FALCONIERI21 DICEMBRE- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE- S.E. COSMO FRANCESCO RUPPI- ARCIVESCOVO DI LECCE INAUGURA LA MOSTRA DI ICONE DEL MAESTRO ALFREDO SFILIO

 

 
 
 
 
 
 
 

2009

10 FEBBRAIO – CONVEGNO. L’ASTROLOGIA NELL’ANNO DELL’ASTRONOMIA. - CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE-

5-9-10 MAGGIO- CONVEGNO ETIOPIA, STORIA E CULTURA- MOSTRA ICONE ETIPOCHE- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE-

18/24 MAGGIO- MOSTRA- LUIGI CANNONE E LA SUA ARTE- - CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE-

30/31 MAGGIO- MOSTRA-  I COLORI DI GRAZIA RICCARDO-- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE-

4 LUGLIO- NOTTE BIANCA- MOSTRA FOTOGRAFICA -WORKING ROM A CURA DI PAOLO MARGARI- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

24/25/26 AGOSTO- LE TRE NOTTI DI SANT’ORONZO- ARTE SOTTO LE STELLE- EVENTO-

24/30 AGOSTO- BALCONI D’ORIENTE DI MASSIMO MARANGIO- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

19 SETTEMBRE/ 4 OTTOBRE- MOSTRA- IL PITTORE DEGLI OCEANI: ORONZO DE MATTEIS- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE-

11/30 NOVEMBRE- INCONTRI DI PREGHIERA- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

 
 
 
 
 
 
 

prossimamente

11/30 DICEMBRE- NATALE IN VIA PALMIERI 3° ED

13 DICEMBRE/ 6 GENNAIO 2010- UN PRESEPE IN VIA PALMIERI- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

22 DICEMBRE- CERIMONIA- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

2010

8/15 GENNAIO - MOSTRA COLLETTIVA- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

22/24 GENNAIO- MOSTRA PERSONALE DI GRAZIA MARANGI- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

5/12 MARZO- MOSTRA PERSONALE DI GRAZIA RICCARDO- CHIESA SAN GIOVANNI DI DIO- LECCE

 

 
 
 
 
 
 
 

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« Poesia:G iuseppe Conte- ...L'angolo d'autore:Paol... »

Poesia: Giuseppe(Peppino) Conte “Luoghi. E sogni dispari”

Post n°33 pubblicato il 17 Agosto 2009 da ass_ViaPalmieri

Luoghi e sogni dispari. Giuseppe Conte- di Antonio Errico

 

Poi un giorno o l’altro si arriva sempre al punto in cui si comincia a domandarsi che senso hanno avuto le parole, a  che cosa sono servite tutte quelle parole che sono costate notti d’insonnia, scommesse perdute in partenza con le immagini che passavano dentro gli occhi e non si fermavano.

Allora, a quel punto, ci si chiede che cosa si è riusciti a dire mettendo una dietro l’altra le parole, a volte in versi, a volte in prosa, non importa, a volte con felicità, a volte con disperazione, senza indulgere mai, senza rinunciare, tentando l’azzardo di una metafora, l’apparente semplicità di una favola.

A quel punto, quando le domande cominciano a bussare forte e a pretendere risposte con concetti semplici, con espressioni chiare, si prende consapevolezza che il tempo del gioco – ingenuo e bellissimo – con le parole si è concluso. A quel punto si comprende che bisogna pretendere dalle parole tutto quello che possono dare. Niente di meno ma neanche niente di più. Che dalle parole si deve pretendere onestà. Che onestà bisogna restituire. Prima di ogni cosa. Più di ogni cosa.

Questo pretende Giuseppe Conte con il suo libro di versi intitolato “Luoghi. E sogni dispari” (Edizioni del pescecapone, 2008). S’impone che le sue parole abbiano l’onestà di confessare che ci sono cose che non è possibile dire: certe sensazioni, emozioni, certi trasalimenti, certi stupori, certi stordimenti, certi ricordi. Che, per esempio, l’amore non si può raccontare: la sua dolcezza, i suoi furori, i tentativi di rivolta, qualche tensione verso il disamore, tutto quello che si riesce a strappare al tempo e che dal tempo viene strappato, giorno per giorno. La poesia, per Conte, è un nodo che si stringe tra la propria dimensione dell’essere e la dimensione dell’essere di un altro, di chiunque in qualche modo ci riguardi, abbia con noi una relazione determinata dal senso che si attribuisce ai gesti, agli sguardi, agli accadimenti consueti o inconsueti, alle fortune e alle sfortune, a ciascun istante di ogni giorno. Giuseppe Conte sa perfettamente che una poesia si può scrivere soltanto dopo aver vissuto, oppure mentre si vive. Sa che così dev’essere e che quando accade che sia diversamente, la poesia è soltanto un artificio, un coccio di bottiglia, un miserevole imbroglio.

Questo libro di Giuseppe Conte è accompagnato da due interpretazioni che ne rivelano acutamente i motivi essenziali , i moventi primari: una nota critica – definita pensiero – di Giovanni Pellegrino e un’immagine di copertina di Carlo Bevilacqua.

Pellegrino individua con chiarezza e precisione i nuclei tematici di fondo e le tracce semantiche più marcate della poetica di Conte; individua ,peraltro, il legame con il paesaggio e lo struggente desiderio di altrove, “ un contrasto drammatico che lega Conte al novecento poetico salentino”; Bevilacqua- che frequentando la bottega del padre Fernando ha imparato che fotografia e poesia hanno la stessa matrice - simbolizza nelle dita che grattano la pietraia il lavoro di ogni facitore di versi.

Conte riconferma il suo passo poetico leggero, l’andamento narrativo, una elaborazione testuale che privilegia i passaggi graduali, la consequenzialità dei movimenti del discorso, la struttura sorvegliata, il lessico accurato. Ribadisce i temi della necessità della memoria e dell’urgenza della parola poetica, la sua insostituibile complicità, il suo costituirsi come condizione fondante di ogni agire e di ogni pensare.

Per Conte la poesia è una sublimazione del tempo: un verso solo può comprendere innumerevoli storie, può essere il procedimento che coagula la molteplicità delle esperienze, che mette in relazione la realtà delle cose e la loro finzione, la percezione della finitudine con l’illusione dell’infinito, il passato e il presente che si rappresentano con le loro analogie e le loro differenze, l’emozione e la ragione che consentono di confondere o di discernere, il sogno di ogni giorno con l’insonnia di tutta la vita. La poesia è il trabiccolo che porta il poeta lontano e che poi lo riporta al punto da cui è partito, una fantasticheria che gli regala un cuore di carta che “ prende fuoco col primo respiro del sole”, un mazzo di carte taroccate per far vincere chi non accetta la sconfitta, “ ma che mette da parte quando incontra uno che sceglie/ l’arcobaleno”.

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ATTENZIONE ATTENZIONE

La Chiesa di San Giovanni di Dio, in Via Palmieri, è disponibile anche come spazio espositivo per artisti emergenti, convegni, e seminari.

 
 
 
 
 
 
 

ISCRIZIONE

Carissimi,

si riaprono le iscrizioni per aderire all'Ass. Strada d'arte via G. Palmieri. Accorrete ad iscriverVi per informazioni rivolgersi a Carlo Faiulo 328 2206350

 

 
 
 
 
 
 
 

ARTE SOTTO LE STELLE

ARTISTI PARTECIPANTI

Performance poetico_visive con: Anime Bianche (Bianca Berloco, Daniela Bray, Erica Rizzo,Luigi Marra), Artisti di Strada Murga percussioni e danza, Body Paint con Daniela Cecere ed Andrea Laudisa, le azioni poetiche di: Elio Coriano, Mirko Gabellone, Massimiliano Manieri, Officina della Parola (Ambra Biscuso, Daniela Cecere, Rosanna Gesualdo, Andrea Laudisa, Masssimiliano Manieri, Luca Nicolì, Ivan Serra), Orodè, Alice Michol Pietroforte, Lorenzo Augusto Prete, Luisa Ruggio e Dario Congedo

L’angolo d’Autore con: Giuseppe Conte, Giuseppe (Peppino) Conte, Paolo Rausa, Roberto Valentini, Federica Ventola

Nel corso della serata saranno letti Brani da “Leggibile” testo del Laboratorio di scrittura del Liceo Classico Colonna Galatina

 
 
 
 
 
 
 

ARTE SOTTO LE STELLE

Mostre: “Ricordanze” di Monica Taveri, Ilenia Durante, Ambra Biscuso - Galleria Il Grifone- Via Palmieri

           Tra Tormento e sentimento” di Enzo Gruosso - Galleria Bludicielo Via Euippa, 5

            Balconi d’Oriente” di Massimo Marangio - Chiesa S. Giovanni di Dio - Via Palmieri

Artisti in_azione: Roberto Bergamo, Daniela Cecere, Oronzo De Matteis, Mario Donno, Antonio Esposito, Chekos’art, Bruno Lala, Andrea Laudisa, Gianluca Macari, Massimo Marangio, Gianfranco Margiotta, Maria Gabriella Marra, Maurizio Muscettola, Orodè, Alessandro Ortona, Papes, Mimino Profilo, Monica Taveri

Jam session con: Stefano Caputo, Gabriele Muja, Antonio Frisino, Checco Leo

 
 
 
 
 
 
 

SI SONO AGGIUNTI: GRAZIA SPINELLI

Frequenta l'Istituto D'Arte G. Palmieri di Lecce. Ha partecipato a estemporanee

 
 
 
 
 
 
 

SI SONO AGGIUNTI: MARIA GABRIELLA MARRA

La pittura ?"E' più forte di me "  -dice Maria Gabriella Marra-"Mi costringe a dipingere quello che vuole".Accade così che quest'artista solitaria e orgogliosa delle propie origini,veda nella pittura "la sintesi delle cose" della vita in tutte le sue manifestazioni, lasciandosi trasportare dai suoi oggetti e dalle atmosfere della sua tavolozza esattamente come farebbe un romanziere con i suoi personaggi. ( Viviana  Luzzato)                                                                                                                    

 
 
 
 
 
 
 

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