The River Town

Rivista di "Divorzio all'italiana"


   Divorzio all'italiana di Pietro Germi e' un film che fa ridere e piangere allo stesso tempo.  Il Barone Ferdinando Cefalu' (Fefe'), sposato da 12 anni, si inamora di sua cugina Angela.  Ambientato in una cittadina romanzata di Sicilia, Agramonte, il film esamina il rapporto tra i sessi nell'Italia degli anni 60 e in particolare l'illegalita' del divorzio in questo periodo.  Stufo del suo matrimonio infelice e senza amore, il protagonista cerca di accoppiare sua moglie con un altro uomo, per poter ucciderla e ricevere la minima pena di tre anni per un delitto di onore, per poi tornare e sposare Angela.  La trama fa ridere certo, ma facendo parte del genere "Commedia all'italiana", ci da' anche un commento molto serio sulla societa' italiana in quest'epoca.   La regia agguerrita di Germi mette degli accenti forti sui problemi socio-politici del periodo, senza pesare troppo.  Il montaggio ci confonde e disorienta, mostrando una successione veloce di scene diverse che si accentuano e si contraddicono, per esempio il contrasto frequente tra il PCI e il suo "progresso un po' lento forse", e il prete che consiglia alla congregazione di cotare per un partito che sia "democratico e cristiano".   Senza dubbio, l'elemente piu' piacevole del film e' Marcello Mastroianni, che interpreta il Barone con genio.  Il film prende in giro la sua immagine all'estero di "Latin Lover", mostrandogli nel ruolo di un uomo Siciliano che cerca con difficolta' di adattarsi a una societa' che cambia, anche se lentamente.