Deserto

Racconto di un'esperienza nel Deserto - 8a parte


25-07-2008Rieccomi tornata all’Oasi – da due giorni sono qui a boccheggiare per il caldo. Malgrado abbia sempre sentito parlare della famosa escursione termica tra giorno e notte nel deserto, qui la notte non rinfresca proprio niente. Rimane sempre caldo, anzi, spesso la sera si leva un leggero venticello di scirocco caldissimo ……. tanto per gradire!Ma con le dovute precauzioni si riesce a tener botto: ci si alza presto la mattina, attualmente alle 5 (che sarebbero le 4 ora solare), per riuscire a svolgere tutti i lavori entro al più tardi le 10.00. Poi fino alle 17.00 ci si occupa di piccoli lavoretti che non chiedono sforzi fisici o esposizioni prolungate al sole, al pranzo e alla siesta. Poi si ricomincia e si lavora fino all’imbrunire, poi doccia, cena, partitina di Uno o backgammon, poi tutti a nanna. Negli ultimi due mesi ci sono state parecchie novità: la più importante è che si sono avvicinati al progetto due coniugi svizzeri, Corinne e Philippe. Conoscevano l’Oasi da viaggi precedenti e hanno deciso di collaborare al progetto, trovando degli aiuti finanziari. Loro gestiscono una società di consulenza finanziaria, in pratica aiutano le ditte in fallimento a non fallire. Fanno proprio il caso nostro!!Hanno individuato la possibilità di offrire dei viaggi equo-solidari per piccoli gruppi, dove una parte prestabilita del prezzo pagato andrà ad incrementare il fondo del progetto. Attualmente stiamo lavorando sodo in questa direzione, bisogna organizzare bene la cosa, pubblicizzarla adeguatamente, creare un buon sito internet. Sono stata a casa di Corinne e Philippe dove abbiamo fatto un “brain storming” sul da farsi ed abbiamo abbozzato il sito. Sono veramente contenta dei risultati! Ci aspetterà molto lavoro nei prossimi mesi, ma siamo fiduciosi che qualcosa di buono ne uscirà. 03-08-2008Sono passati alcuni giorni molto intensi e laboriosi, durante i quali ho potuto sperimentare la forza della Natura quando questa decide di scatenarsi con tutta la sua forza. Ecco la cronistoria: 28-07: mentre eravamo seduti all’ombra per prendere la prima colazione, si è avvicinato all’Oasi uno stormo gigante di cicogne. Dopo qualche giro sopra l’Oasi, le cicogne devono aver deciso di fare una piccola sosta al suo interno. Tutte insieme sono atterrate sui loro esili trampoli, nel mezzo dell’Oasi, vicino al pozzo.Io sono partita come il fulmine con la mia piccola macchina fotografica sempre attaccata alla cintura. Malgrado uno zoom irrisorio, sono riuscita a fotografare quei maestosi uccelli, mai visti prima in natura così numerosi. Ero veramente emozionata. Al rientro i colleghi mi hanno spiegato che i stormi di cicogne o seguono dei torrenti formatisi dopo una pioggia in montagna, o sono lì ad annunciare la pioggia. Visto che qui non piove da 5 anni, ho pensato, non sarà niente male se cade un po’ di acqua dal cielo. Ma per tutto il giorno e anche per quello seguente non si è visto l’ombra di una nuvola. 30-07: Dopo una giornata tranquilla la sera ha iniziato a soffiare un forte vento, che si è tramutato in una tempesta di sabbia violentissima. Le raffiche di vento caldo erano di una forza impressionante, e noi ci siamo rintanati nella stanza adiacente alla cucina dove la temperatura era da forno.  In un momento di calma sono partita velocemente per dare da mangiare ai cani, che si trovano dietro la stanza. Ma non appena finita la distribuzione, è partita un’altra raffica, talmente forte che i granelli di sabbia sembravano degli aghi e, nel turbine del vento, ho avuto un momento di panico perché non riuscivo più a respirare! Per fortuna la stanza si trovava dietro l’angolo, così ho subito ritrovato riparo. Davanti a tali forze della Natura ci si sente veramente piccoli, piccoli e si incomincia a relativizzare tutto! 31-07: Al mattino abbiamo constatato che una palma piena di datteri quasi maturi si è spezzata ed è caduta sul recinto delle capre / pecore.  Per fortuna quest’ultime si trovano lì solo durante il giorno, così almeno loro si sono salvate. Per noi voleva dire che, oltre a togliere centimetri di polvere e sabbia dappertutto, bisognava riparare il recinto fatto di intrecci di foglie di palma. La sera poi, replica di vento, ma un po’ meno forte. In cambio si sono incominciati a vedere dei lampi, seguiti da tuoni sempre più ravvicinati. Poi ha iniziato a piovere, timidamente, poi una bella pioggerella estiva, non troppo forte, ma accompagnata sempre da molto vento. Salém e Mbarek erano molto preoccupati, ma io non ci credevo al pericolo, perché oggettivamente non pioveva poi così tanto. Dopo una mezz’ora stava già smettendo e siamo usciti a vedere se c’erano dei danni. Il rumore del vento aveva coperto (almeno per le mie orecchie) il rumore del torrente che si stava riversando nell’Oasi! L’acqua stava salendo a vista d’occhio e non era possibile prevedere che piega prendesse. Allora abbiamo iniziato subito ad evacuare ed a posizionare in alto nelle stanze tutte le cose deperibili, mentre fuori si incominciava a sentire dei loschi tonfi – erano le mura delle tende e un pezzo di muro di recinzione che stavano crollando! Per fortuna non ha piovuto molto, così il torrente ha preso l’Oasi solo dal lato dove si trova la sorgente. Dopo aver attraversato tutta la lunghezza dell’Oasi, ha buttato giù il muro dall’altro lato ed ha continuato tranquillamente la sua strada. La preoccupazione maggiore erano le gabbie degli animali, ma per fortuna, tutti sono rimasti illesi.Ieri abbiamo lavorato di pala per risistemare la sorgente che era scomparsa sotto la melma. Il vantaggio di posti così pieni di calore è che almeno la melma si asciuga subito. Oggi, dopo 3 giorni, si può già passare dappertutto senza sprofondare e presto il fango rimasto nei 2 piccoli ristoranti in mezzo alla vegetazione sarà abbastanza secco da poterlo spalare con facilità. Ora il tempo è bello, non c’è il vento e tutto sembra solo un brutto incubo, ma i danni restano palesi. L’altro giorno ho visto il mio primo serpentello. Dicono che è velenoso, ma era carino e mi ha fatto piacere poterlo fotografare. Poi per fortuna sua è riuscito a svignarsela prima che qualcuno gli faccia la pelle! I serpenti mi fanno molto meno impressione degli scorpioni o dei ragni! Per il momento non mi vengono in mente altre cose da raccontare, tranne che ho iniziato ad imparare a mungere la capra. Penso non ne era molto felice, infatti mi guardava come per dire “ma che caspita mi stai facendo?”Ma con la pazienza imparerò. Un salutone e un abbraccio.Alma