Ieri pensavo di avere sentito un muggito. E invece no: era la solita, scontata, stupida, inutile tavola rotonda sulla 'ndrangheta.
Quante belle parole e quanti bei propositi che ho sentito. E quanto babau pronunciavano le corde vocali dei conferenzieri, tutti pronti, come a solito, a sparare diagnosi e terapie; e altrettanto lesti, con i fatti, a fare il contrario di quello che predicano.
Bella merda!
Come se la mafiosità non cominciasse, per esempio, nel semplice atteggiamento dell'impiegato comunale che, si piazza al telefono per commentare la telenovela, mentre il cittadino utente è lì in attesa del certificato; o del primario che si arroga il diritto di non timbrare il cartellino; o del preside che forma le classi in base al ceto sociale; o anche nel semplice comportamento di chi non mette la freccia prima di svoltare o parcheggia in doppia fila eccetera. Condotte, queste, che a Bergamo o a Cremona non significano nulla, ma che in una qualunque città del sud sono certamente fenomeni, se non mafiosi, almento para o proto-mafiosi.
E allora, parolai dei miei stivali, fate pure le vostre conferenze, ma non pensate di prendere per il culo la gente; la vostra antimafiosità, dimostratela coi fatti, perchè con le parole incantate solo i fessi (e anche i non fessi: vedi quelli che finanziano le vostre dannate tavole rotonde).
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