Viburno rosso

Il tuffo perfetto


Fisso l'ombra sull'impiantito di legno del pontile.Ho la sensazione di vederla muoversi verso di me ed inghiottirmi piano piano i piedi, ma è solo un miraggio del desiderio. Il sole è talmente a picco, che le ombre sono corte e immobili. Non riesco ad elaborare pensieri più complessi di un tuffo nell'acqua. Sono una natura lenta io, ma stavolta stranamente l'azione precede il pensiero, il piacere il desiderio, l'abbraccio liquido il tuffo. Tre, quattro bracciate e sono lontana dal pontile, non tocco ma vedo perfettamente le dita dei piedi, e più giù, in fondo, i pesci argentati, che schizzano come il riflesso metallico di un'auto attraverso le serrande socchiuse di una stanza nella penombra estiva. Ancora più in basso le rocce con i loro tappeto di muschio. Davanti a me il monte Epomeo, verticale e verde, verde di un verde dimostrativo, con i piedi direttamente nell'acqua e la testa nelle nuvole. Dietro non ho il coraggio di guardare: non credo di essere pronta per la lineare infinità dell'orizzonte.