Viburno rosso

Istanti di provvisoria felicità


Quella mattina di inizio dicembre, oramai tanti anni fa, che dopo settimane di cielo bianco, era sbucato un sole che pareva disegnato, la neve sotto agli scarponi faceva lo stesso rumore croccante dei biscotti frollini quando li spezzi per tuffarli nella tazza, e io per la prima volta sentivo un principio di appartenenza salirmi su per le gambe da quella terra straniera, come qualcosa che solo un attimo prima non c’era, e l’istante dopo era con me da sempre, ecco, quella volta lì, ho pensato che ero felice. Illogicamente e provvisoriamente felice. In tasca avevo già il biglietto di ritorno.