Viburno rosso

Zen periferico


Uno dice pugnalata, e subito gli viene in mente un colpo inatteso alle spalle.   Deve essere una questione di combinazioni lessicali, perché in effetti nulla vieta che la coltellata venga inferta a viso scoperto, ma quella che ho ricevuto ieri mi ha trafitto proprio di spalle, andandosi a conficcare tra la scapola e il cuore. Dico cuore, così si capisce subito che ci sono in ballo questioni di quelle che ti lasciano con i sentimenti feriti e la fiducia nel prossimo sanguinante, tanto per sfruttare fino in fondo la cruenta metafora. Il fatto è che se lavori tanti anni insieme ad una persona, non ti aspetti che sia proprio quella a colpirti da dietro. Eppure capita e continua a capitare. Ma evidentemente è un pensiero a cui non mi riesco a rassegnare, perché di fatto non ho ancora imparato a guardarmi alle spalle quando cammino.Comunque questo è successo ieri. Ci ho dormito sopra, e stamattina mi sono andata a spendere l’ultimo massaggio che le amiche mi avevano regalato per la festa del mio compleanno. In realtà non era una cosa programmata, cioè quando la scorsa settimana avevo prenotato l’appuntamento ovviamente non sospettavo colpi alla schiena da trattare terapeuticamente. Però vista la coincidenza, è stato un bene che sia andata così!Deborah, la massaggiatrice, è una specie di guru di periferia: carisma alla Dalai Lama e bocca alla Parietti, incensi e candele aromatiche sul mobiletto d’ingresso, Chi e Novella Duemila sul tavolino della sala d’attesa.Sono entrata tutta acciaccata, e sono riuscita risanata. Nel corpo e nell'anima.Per un’ora mi ha dispensato massime di saggezza buddista e aneddoti di vita di quartiere, soprattutto su quel gran fijo de na m******a del meccanico che se la faceva con quella gran z*****a della sua dipendente moldava. Mentre mi massaggiava mi ha spiegato che crede molto nel  pensiero positivo, e che per questo motivo non vede film che fanno piangere, perché le sporcano il karma. Che a pranzo ordina al cinese involtini primavera e wanton fritti, perché per svegliare il metabolismo e dimagrire bisogna mangiare ricco e condito. Mi ha fatto i complimenti per il mio tono muscolare, e io pur consapevole che si trattava di una bieca strategia di marketing, mi sono bevuta la panzana come un’incontrovertibile verità. Mi ha riempito di creme ed oli essenziali, che sono uscita da lì imburrata come un panino e profumata come un arbre magique.Mentre mi rivestivo poi mi ha chiesto dove avessi comprato il bellissimo vestito che indossavo [mercatino, 3 euro], e quando ha detto che sembravo venir fuori da una foto di Parigi anni ’50,  il mio ipertrofico ego fashionista si è finalmente sentito riconosciuto nel profondo della suo animo nouvelle vague.Con quella sua personale filosofia di vita, a metà strada tra oriente e grande raccordo anulare, tra Via della Indie e Via Tiburtina, Deborah mi ha smanipolato, impastato, accudito, coccolato, in una parola: rimesso al mondo. Sono pronta per ripartire! Però, per favore, non mi date notizie spiacevoli che sennò mi rovinate il mio nuovo stato di zen periferico.E soprattutto, andate avanti voi, che mi sento più serena a non averci nessuno dietro alle spalle!