Viburno rosso

L’estetica dell’extra large


Roma paralizzata. Traffico impazzito.Transito deviato da via dei Fori Imperiali.Fermata metro Colosseo chiusa.Tutto questo per permettere al presidente degli Sstati Uniti di visitare privatamente uno dei più grandi capolavori architettonici dell’Umanità: l’arena dove i morituri te salutant. Lo stadio rotondo con le finestre senza infissi. Insomma, il simbolo imperituro dell’orgoglio capitolino nel mondo. Un prezzo che, nonostante i mugugnii e le lamentele, alla fine Roma e i romani hanno pagato volentieri che mica tutti hanno un Colosseo nel cilindro da tirar fuori per lasciare il pubblico esterrefatto!E lui? Il primo Presidente nero nella storia del suo Paese? È rimasto folgorato da cotanta magnificenza? Si è piegato all’evidenza di una cultura millenaria che può permettersi di lasciare pezzi di storia abbandonati lungo i marciapiedi? Ovvio! Che domande! La vista del Colosseo deve averlo sconvolto perché ha esclamato: “INCREDIBILE, PIÙ GRANDE DI UN CAMPO DA BASEBALL!”.Bè, sono soddisfazioni! Cose che danno un senso ad un giornata di sacrifici. Soprattutto se pronunciate dal Presidente di una nazione che ha fatto della misura extra large uno dei valori fondanti del suo pensiero estetico. Del resto, se andate da un Mac Donald, non è forse  il Big Mac il panino più ambito? E Pamela Anderson, quando si rifece le tette, non optò per una sesta?Solo avrei un suggerimento. Se per la sua prossima visita Obama esprimesse il desiderio di visitare privatamente la Basilica di San Pietro, perché non dirottarlo sui campi di Trigoria? Quelli dove l’AS Roma svolge gli allenamenti settimanali?Come dimensioni, a mio parere, non sfigurano affatto! Però almeno stanno fuori dal GRA!