Viburno rosso

Una vacanza da sé. Ovvero l’inimitabile leggerezza della sospensione dell’essere


SS2, km 3Uova fresche da bere, vendita diretta.SS2, km 10 La nuvola che occupa il lato sinistro del lunotto anteriore è un elefante che nuota nell’azzurro nautico del cielo. La proboscide disegna uno schizzo di acqua che rimane sospeso in aria dissolvendosi poco prima di toccare terra.SS2, km 16 I ragazzi cantano sul sedile di dietro:Destruction leads to a very rough road But it also breeds creation And earthquakes are to a girl's guitar They're just another good vibration And tidal waves couldn't save the world From Californication Mi accontenterei di manifestazioni meno apocalittiche, almeno per tutta la durata del viaggio. SS2, km 25 Qui la super costa meno che al distributore precedente, ma il serbatoio è ancora pieno.SS2, km 32Nella calura pomeridiana di questo agosto incoerentemente piovoso, la terra esala il suo umido respiro e appanna l’orizzonte. Potrei evaporare nell’indolenza di quest’ora pigra e probabilmente non me ne accorgerei.Bivio. Svolta a destra. Dietro alle fronde dei castagni ecco che occhieggia argentato il lago.   Non so se vi è mai capitato, ma a me certe volte succede di ritrovarmi a destinazione senza avere piena consapevolezza della strada fatta per arrivarci. Accade soprattutto quando viaggio in ore poco affollate, su strade quasi deserte: l’attenzione si concentra sulla guida, liberando la coscienza del suo controllo. Allora scivolo gradualmente in uno stato di sospensione dell’essere. Galleggio leggera al di sopra dei miei pensieri, attorno calma piatta, di tanto in tanto alcuni ragionamenti sconclusionati affiorano sulla superficie della consapevolezza, come punti colorati sulla cartina di un viaggio che non mi accorgo di aver fatto.All’arrivo, nonostante i chilometri macinati, non provo nessuna fatica.  Nulla è più riposante che riuscire a dimenticarsi per un po’ di esserci.Ogni tanto è bene prendersi una vacanza da sé.