Viburno rosso

Un aperitivo all’alba


Stavamo mollemente adagiati su dei divanetti di bambù, sotto ad un pergolato, a riparo delle mura della città antica, nell’ora prima della sera, quando il giorno sprigiona il suo ultimo calore, saluta cortese e una brezza leggera lo accompagna via.Parlavamo di politica, vita, amore e altre cose irrinunciabili, o che almeno,  in quell’ora pigra, ci sembravano tali. Ed era un parlare lieve, e insieme arguto, sospeso con uguale inerzia tra leggerezza e profondità. Intanto ci servivamo delle tartine croccanti di sfoglia e parmigiano che una mano invisibile aveva appena portato a tavola ancora tiepide di forno. Sorseggiavamo i nostri aperitivi dentro a larghi bicchieri di vetro spesso, aiutandoci con delle cannucce ricavate da steli di foglie di platano. Un tocco agreste, ed insieme raffinato, che si addiceva perfettamente all’atmosfera delicatamente conviviale del nostro incontro. Un antidolorifico assunto alla 4 di notte può avere interessantissimi effetti collaterali sulla propria produzione onirica. Peccato che non venga specificato nelle avvertenze per l’uso. E che la sveglia delle 6,45 mi abbia interrotto proprio a metà aperitivo. Stanotte sono in credito di almeno un bicchiere.   PS: Comunque l’idea delle cannucce con gli steli delle foglie di platano è raffinatissima, nonché di sicuro effetto. Qualcuno ha idea di come si faccia a lanciarla nel mondo dei party, happy hour e finger food, prima che arrivi qualcuno e me la copi? Peraltro penso che andrebbero bene anche altri tipi di foglie.