Viburno rosso

Saluto


Quella volta, a Parigi, che io leggevo le indicazioni sulla guida e tu le trasformavi in percorsi sulla cartina, e gli altri ci seguivano incoscienti e fiduciosi verso il miglior kebab della città, per ritemprarci dalle fatiche della cultura, e i bambini intanto si erano fatti affamati, nonché lagnosi, e si fermavano davanti ad ogni chiosco, ad ogni bar, ad ogni gelateria, e reclamavano ogni sorta di porcheria, e noi dicevamo, su dai, un po’ di pazienza che siamo arrivati, quella volta, che poi il posto si rivelò, sempre sulla base delle mie indicazioni e delle linee che tu tracciavi mentalmente sulla tua cartina, un tugurio della peggior specie, ma tanta era la fame che il kebab ci parve indiscutibilmente il migliore della città, anche perché così recitava la mia infallibile guida, ecco, quella volta lì, usciti poi satolli e riposati dalla bettola, non ci si parò davanti, linda ed elegante, sul lato opposto della strada, l’insegna del miglior kebab della città? Te lo ricordi?E ricordi quanto ci venne da ridere? E tante altre volte ci abbiamo riso sopra, quando incontrandoci, ce ne ricordavamo.E nonostante ne siano rimaste ancora molte di cose da dirci, vorrei salutarti proprio con questo pensiero qui.  Che a volte la porta giusta sta sul lato sbagliato della strada.