Creato da rsauiltucs il 18/03/2015

La Vigilanza Privata

Vigilanza Armata e Disarmata Roma

 

assemblea

Post n°4 pubblicato il 23 Marzo 2015 da rsauiltucs

ASSEMBLEA

 

A TUTTI I COLLEGHI DELL’ISTITUTO DI VIGILANZA                       F L A S H & C A P I T A L P O LA S S E M B L E A

 

LE DUE ORE DI ASSEMBLEA SONO RETRIBUITE ED E’ APERTA A TUTTI I LAVORATORI DELLA FLASH & CAPITALPOL

 

IL GIORNO 8 APRILE 2015 MERCOLEDI’ SI’ TERRA’ UN’ASSEMBLEA:

 NEI LOCALI Della UILTUCS

VIA CAVOUR N. 184  ROMA

 

ORARIO:

MATTINA: DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 11.30

POMERIGGIO, DALLE ORE 15.30 ALLE ORE 17.30

 

 

ARGOMENTI TRATTATI:

·        NORMATIVE JOBS ACT

·        Servizi, Attese Turni, Disposizioni

·        Eventuali e varie

 

POTREBBERO ESSERE PRESENTI DIRIGENTI SINDACALI  ESTERNI ALLA RIUNIONE

 PS. DATE LA MASSIMA DIFFUSIONE A QUESTO VOLANTINO

VI ASPETTIMO TUTTI A PARTECIPARE IN ASSEMBLEA.

 

Roma 14 Marzo 2015- la presente sostituisce il volantino assemblea fatto unitariamente, l’assemblea è indetta dalla R.s.A. uiltucs

 

RsA UILTUCS  

 Prospero Galifi – Marco Martufi

R.S.A.Flash & Capitalpol

 

 
 
 

Grazie

Post n°3 pubblicato il 20 Marzo 2015 da rsauiltucs

LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE DEL LAZIO, RINGRAZIANO: IL PERSONALE ATAC, TRENITALIA, COTRAL E I COLLEGHI CHE PRESTANO SERVIZIO BUON LAVORO GRAZIE

 
 
 

tfr in busta

Post n°2 pubblicato il 20 Marzo 2015 da rsauiltucs

TFR BUSTA PAGA

 


 

Il TFR in busta paga dal 1 marzo 2015 potrà essere percepito dai dipendenti come parte integrante della retribuzione. La scelta del dipendente di percepire il TFR in busta paga è vincolante fino al 30 giugno 2018. Vediamo come funziona.

 

Dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato, che abbiano in essere un rapporto di lavoro da almeno sei mesi presso lo stesso datore di lavoro, potranno richiedere di percepire la quota di TFR maturando tramite liquidazione diretta mensile, come parte integrante della retribuzione.

 

L’obiettivo che il Governo si pone è quello di rilanciare i consumi abbinando la possibilità del TFR in busta paga al bonus degli 80 euro, ma gli effetti reali si vedranno solo col tempo.
Il dipendente, attraverso questa scelta che, se esercitata, è irrevocabile fino al 30 giugno 2018, potrà usufruire di un incremento del netto in busta paga, ma il beneficio sarà parecchio attenuato dalla circostanza che la quota del TFR mensile sconterà la tassazione Irpef ordinaria, mentre l’importo del TFR erogato a fine rapporto subirebbe la tassazione Irpef separata che è una tassazione agevolata.
A guadagnarci a queste condizioni, sarà l’Erario che incasserà subito, mese per mese, un’Irpef più alta.
fonte : uiltucs Piemonte

 

 

 

 

 
 
 

Jobs act

Post n°1 pubblicato il 18 Marzo 2015 da rsauiltucs

8 APRILE 2015 ASSEMBLEA SINDACALE PER I COLLEGHI DELL'ISTITUTO DI VIGILANZA FLASH & CAPITALPOL ROMA DALLE ORE 09,30 ALLE 11,30 E DALLE ORE 15,30 ALLE ORE 17,30 NON MANCATE LA RIUNIONE SI FARA' NEI LOCALI DELLA UILTUCS ROMA IN VIA CAVOUR 184 ROMA

 Per lavoratori del terziario

Jobs Act: il grande bluff, vale anche per i vecchi lavoratori nei cambi d’appalti.  Al cambio d’impresa si diventa neo-assunto "Jobs act"

Un mercato più selvaggio e a rischio illegalità per i lavoratori in appalto (pulizie, ristorazione collettiva e commerciale, vigilanza)". Lo afferma  Il sindacato  commentando i contenuti del Jobs Act. Nel passaggio da un appalto a un altro, infatti, qualora la riassunzione avvenisse nella stessa azienda, o altra azienda,  quei lavoratori si troveranno con un nuovo contratto a tutele crescenti, senza più il diritto al reintegro in caso di licenziamento ingiustificato".  Discriminazione verso lavoratrici e lavoratori che già operano spesso in condizioni difficili, essendo sempre più frequenti i casi in cui gli appalti si rivelano terra di nessuno, esposti ad illegalità e violazioni dei diritti individuali e collettivi".

La libertà dei licenziamenti" che si sta per creare con la modifica dell'art.18 "può provocare un disastro nel sistema degli appalti”.

La modifica trionfalmente annunciata del licenziamento per motivi economici, in questo campo, diventerebbe la regola per cui ogni situazione di cambio appalto si risolverebbe con un licenziamento.

negli appalti al cambio impresa si diventa neo-assunto "Jobs act"

per come sono fatti nella precarizzazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, si rischia di fare come prime vittime i lavoratori degli appalti. Perché al cambio di appalto, invece di conservare la propria professionalità e la propria anzianità, potrebbero essere considerati dei neo assunti senza più le tutele precedenti» .Ecco quindi che, ha concluso il sindacato, se si usa il tema dell'unità del lavoro come una clava contro il sindacato poi nella realtà non lo si pratica nella legge. La sfida é se il lavoro deve essere la vittima delle politiche della crisi o se il lavoro é, come noi siamo convinti, la risorsa per uscire dalla crisi.

Contratti di lavoro Oltre al Decreto Poletti, che sui contratti a tempo determinato ha esteso a 36 mesi la possibilità di attivazione senza causali e con diverse proroghe, e l’apprendistato, “svuotato di tutele e reso poco concorrenziale per le aziende”, “l’operazione più iniqua  è rappresentata dalla definizione del contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, perché nei fatti non c'è alcuna tutela ma solo la cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori . Nessun reintegro per loro in caso di licenziamento illegittimo, economico, disciplinare e collettivo, ma solo una buonuscita che aumenta (Come nuovi assunti si rientra nei facilmente licenziabili (niente protezione Art. 18 Statuto Lavoratori), per "scarsa produzione" - "assenteismo/eccesso di periodi di malattia"- “cessazione della fiducia aziendale/boicottaggio” o più banalmente per riduzione di lavoro o minori incassi.
Considerata la durata media di un appalto (3/5 anni) praticamente si è continuamente "nuovi”!  quindi
precari. Che capolavoro complimenti a questi fenomeni.

E' FINITA, CI RUBANO I DIRITTI ACQUISITI

CHE BELLA RIFORMA

Aumenterà la precarietà e si ritornerà agli anni 60 indietro nel tempo a  prima dell’approvazione della legge statuto dei lavoratori.



       Si lavorerà senza reintegra al posto di lavoro.

       bell' avvenire complimenti a tutti 

 

 

Rsa Uiltucs

 
 
 

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