2 passi tra le righe

"Sei come sei" di Melania Mazzucco


Ricordati che ti voglio bene, le scrive. E prego per papà tutti i giorni. Eva le risponde con una letterina, allegando la sua fotografia più recente. Ma non le scrive che anche lei le vuole sempre bene, perchè non sarebbe vero. Non si può volere bene stando lontani. Il bene si nutre delle cose di tutti i giorni, della presenza. Però in realtà nemmeno questo è vero.Eva non pianse, perchè non riusciva a capire esattamente cosa fosse successo a suo padre, e che significa morire. Andarsene. Dove? Si diventa puro spirito? Si comunica coi vivi? I morti vanno in Paradiso o sottoterra? Il Paradiso è un luogo, un'idea, un sogno oppure un imbroglio? Ma tutti fraintesero i suoi occhi asciutti: le dissero che era una bambina coraggiosa, aveva il carattere di suo padre, e lui sarebbe stato orgoglioso di avere cresciuto una figlia così.Giura che torni a prendermi, disse Eva a suo padre che se ne stava pietrificato sul divano, col manico della valigia rosa di Eva fra le mani. Te lo giuro, aveva detto Giose. Eva gli aveva creduto.Per molto tempo, Eva aveva pensato che tutto quello che era successo dopo fosse colpa sua. Lo aveva tradito e abbandonato quando aveva bisogno di lei, e per questo non poteva perdonarla.Ti devo fare un discorso serio, Eva, le aveva spiegato zio Michele, e mi devi ascoltare senza interrompermi. Sei una bambina saggia, e ho fiducia in te. Ti tratto come se fossi grande. So che non ci deluderai. Giose è tuo padre, lo sai tu, lo sappiamo noi, però per la legge italiana non è così. Il giudice ha fatto il decreto? saltò su Eva, e quella parola, sulle labbra di una bambina di otto anni, suonò stonata e atroce.Scosta la tenda, e lo consola verificare che tutto è rimasto identico, come se il tempo si fosse fermato. Il cielo grigio, l'orizzonte inghiottito dalle nuvole basse, felci di ghiaccio sul vetro, il mondo ridotto a una finestra ritagliata nella neve. Non ha nessuna voglia di partire. Vuole restare in questa casa sul limitare dell'altopiano, al sicuro, con sua figlia - fingendo di non sapere niente, come se la sua presenza qui non fosse legata al gesto sconsiderato del metrò, e il bene non fosse una conseguenza di un male. Come se lei fosse semplicemente tornata a casa.Se qualche volta in spiaggia, in treno, in metropolitana, il suo sguardo si soffermava inavvertitamente sulla testa riccioluta di un bambino, si voltava dall'altra parte e impediva al pensiero di salire alla coscienza. Per questo non conosceva bambini, e non voleva frequentare neanche i pestiferi nipoti di Christian, il quale da parte sua si estasiava invece a sentirsi chiamare zio e della vita precedente, che aveva ripudiato senza esitare, rimpiangeva la possibilità di diventare padre. Giose aveva interrotto i rapporti con molte sue amiche, dopo che avevano partorito. Non frequentavano nessuna coppia con figli. A quel tempo nessuno dei loro amici gay pensava a generare. Anzi, alcuni erano ostili all'idea: deridevano l'aspirazione alla paternità che serpeggiava nei più giovani - volete essere come tutti gli altri, dicevano, ma abbiamo sofferto secoli per poter essere diversi, siamo stati condannati al remo, mandati in esilio in Siberia e nei campi di concentramento, maledetti e bruciati sul rogo per questo, e non possiamo rinnegare la nostra storia. Giose si diceva d'accordo. Aveva perfino teorizzato la purezza di un amore che non si riproduce. Gli amanti non hanno figli.La notizia che lei non avesse una madre ma due padri aveva scioccato Loris. Ci si arrovellava, non si capacitava come fosse possibile. Inoltre quella di Eva gli sembrava una mancanza tristissima. Loris adorava sua madre. Al padre, invece, non sapeva mai cosa dire e temeva l'arrivo della domenica, quando pensando di farlo contento  si costringeva a passare il pomeriggio con lui, e si ritrovavano in tribuna dello stadio fra gente forsennata a guardare una partita di cui in realtà a nessuno dei due importava niente. Avere due padri invece che uno solo sembrava a Loris un incubo terribile. Eva aveva finito per confessargli che non sapeva dove fosse il suo secondo padre. E poi si era azzardata e glielo aveva proposto. Se vado a cercarlo, ci verresti con me?Non le avevano detto nulla dei loro progetti. E quando ritornarono in Italia con Eva lei rimase traumatizzata. Tra tutti i loro amici e conoscenti, fu quella che la prese peggio. Lo considerò, da parte di Christian, l'unico tradimento davvero imperdonabile. Solo dopo tre mesi era venuta a vedere la bambina, e anche se Giose sperava che si fermasse poco, e che si trattasse di una visita formale, di cortesia, in fondo era la figlia del suo ex marito, Aurelia era rimasta quasi due ore, incantata dalle dita minuscole della piccola,dalle orecchie rosee, dalla sua bocca sdentata, dai suoi occhi offuscati. E' troppo bella, Christian, diceva mi sembra un miracolo.