Il Sole di Stagno

"La scoperta dell'identità"


Lo scrittore veneziano Andrea Molesini con il romanzo "Non tutti i bastardi sono di Vienna" ha vinto la 49° edizione del premio Campiello con una storia ambientata durante la Prima guerra mondiale che narra la presa di coscienza di un ragazzo, Paolo, che si colora di orgoglio, patriottismo, odio, amore. Le vicende si svolgono in una casa a pochi chilometri dal Piave nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: il periodo della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Molesini ha dedicato il Premio alla scomparsa - della sua editrice - Elvira Sellerio che a suo giudizio ha ridato dignità ad una lingua quella italiana "che ha solo eguali al mondo e solamente lingue inferiori". Al secondo posto si è classificata Federica Manzon con 'Di fama e di sventura' (Mondadori) che ha ottenuto 80 voti. In terza posizione c'è Ernesto Ferrero con 'Disegnare il vento' (Einaudi). Al quarto posto Maria Pia Ammirati autrice di 'Se tu fossi qui' (Cairo) con 35 voti. In ultima posizione Giuseppe Lupo con 'L'ultima sposa di Palmira' (Marsilio). Premio alla carriera ad Andrea Camilleri che con il suo vigatese "ha reinventato una lingua fatta di sostrati linguistici e di sogni, partendo dall'officina Sellerio e di Leonardo Sciascia"Vincenzo Aiello