Martedì 13 settembre alle ore 18 presso la storica Feltrinelli napoletana – di Via Ponte di Tappia - Salvatore Biazzo presenterà l’ultima fatica letteraria “Sia fatta la mia volontà (pagg. 263, euro 17; Mondadori)” di Salvatore De Matteis. Dopo i testamenti delle persone comuni e di quell’illustri che hanno fatto la storia d’Italia, De Matteis ritorna con l’ennesima riflessione sull’autenticità di espressione e sulla genuinità verace dei testamenti olografi. Lo fa perché nella sua Barberia di amici viene a mancare un elemento: Borì, Don Liborio. E partendo dall’analisi dettagliata ed amorevole delle ultime volontà dell’amico, scritte di “proprio pugno” , ripropone ai suoi molti lettori, non solo come e perché fare testamento, ma anche le storie che ne derivano, le riflessioni che innescano ed i consigli tecnici per non sbagliare quote di legittima, nonostante la sistematicità dell’ordinamento giuridico. Nella Barberia di Don Rafaele, tra i notabili cittadini ed il figlio di Borì, Don Basilio, che ha perso il padre ma ha guadagnato in considerazione sociale – ha ereditato la Farmacia del Padre – gli astanti, amici di De Matteis, personaggio che nel libro è il giureconsulto pratico - s’interrogano su usi e costumi relativi a dichiarazioni di morte, nascita, immortalità, eternità. Sulle etichette popolari dei riti relativi al conzuòlo (esequie, tomba, lutto stretto e mezzo lutto). Sul rapporto tra famiglia, società ed eredità. Dopo una partizione tecnico-giuridica dove spicca il tanto citato - e poco conosciuto – “testamento biologico”, il testo si arricchisce in appendice di una scelta dei testamenti olografi – e narrativi – più esilaranti, che dicono in definitiva che, forse, solo nel pensiero del “momentum mortis”, si potrà avere una giusta attribuzione di autenticità alla cd. Vita quotidiana: spesso molto più fiction di tanti reality di moda.Vincenzo Aiello
"Il momento della morte si attribuisce alla vita"
Martedì 13 settembre alle ore 18 presso la storica Feltrinelli napoletana – di Via Ponte di Tappia - Salvatore Biazzo presenterà l’ultima fatica letteraria “Sia fatta la mia volontà (pagg. 263, euro 17; Mondadori)” di Salvatore De Matteis. Dopo i testamenti delle persone comuni e di quell’illustri che hanno fatto la storia d’Italia, De Matteis ritorna con l’ennesima riflessione sull’autenticità di espressione e sulla genuinità verace dei testamenti olografi. Lo fa perché nella sua Barberia di amici viene a mancare un elemento: Borì, Don Liborio. E partendo dall’analisi dettagliata ed amorevole delle ultime volontà dell’amico, scritte di “proprio pugno” , ripropone ai suoi molti lettori, non solo come e perché fare testamento, ma anche le storie che ne derivano, le riflessioni che innescano ed i consigli tecnici per non sbagliare quote di legittima, nonostante la sistematicità dell’ordinamento giuridico. Nella Barberia di Don Rafaele, tra i notabili cittadini ed il figlio di Borì, Don Basilio, che ha perso il padre ma ha guadagnato in considerazione sociale – ha ereditato la Farmacia del Padre – gli astanti, amici di De Matteis, personaggio che nel libro è il giureconsulto pratico - s’interrogano su usi e costumi relativi a dichiarazioni di morte, nascita, immortalità, eternità. Sulle etichette popolari dei riti relativi al conzuòlo (esequie, tomba, lutto stretto e mezzo lutto). Sul rapporto tra famiglia, società ed eredità. Dopo una partizione tecnico-giuridica dove spicca il tanto citato - e poco conosciuto – “testamento biologico”, il testo si arricchisce in appendice di una scelta dei testamenti olografi – e narrativi – più esilaranti, che dicono in definitiva che, forse, solo nel pensiero del “momentum mortis”, si potrà avere una giusta attribuzione di autenticità alla cd. Vita quotidiana: spesso molto più fiction di tanti reality di moda.Vincenzo Aiello