Il Sole di Stagno

"Nelle riggiole la storia gentilizia di Napoli"


L'associazione partenopea “Obiettivo Arte” propone il 31 dicembre – partenza da Piazzetta Miraglia; ore 11 – un nuovo viaggio per conoscere la città immersa nel Natale attraverso il mondo delle maioliche. Il terzo appuntamento è nella Chiesa di San Pietro a Majella, stupendo lavoro architettonico gotico della città. Pochi sanno che gli stemmi araldici delle antiche famiglie si rinvengono anche negli antichi pavimenti, sapientemente dipinti da valenti artigiani sulle "riggiole"di fattura napoletana. Nella Chiesa di S. Pietro a Maiella furono sepolti ad esempio, nell’altare di famiglia, molti esponenti della schiatta dei Campanile: Giovanni Agostino Campanile e Giovanni Geronimo Campanile. Di grande rilievo è anche  il pavimento maiolicato della prima cappella a sinistra del presbiterio. Le mattonelle sono di fattura napoletana della seconda metà del XV secolo e sono decorate con motivi geometrici, stemmi e animali vari, molto simili a quelle che compongono il pavimento della vicina Cappella Pontano. Per gli amanti di questo aspetto particolare del patrimonio lapideo campano consigliamo come vademecum il testo “La riggiola napoletana. Pavimenti e rivestimenti maiolicati dal Seicento all'Ottocento (Grimaldi editote)” scritto da Guido Donatone. Ma S. Pietro a Majella è anche soffitti privati di decorazioni che racchiudono le tele di Mattia Preti raffiguranti episodi della vita di Celestino V e di S. Caterina d’Alessandria. Visibili ancora tracce di affreschi trecenteschi nella Cappella della Leonessa e nella zona presbiteriale inoltre si annoverano opere di Massimo Stanzione, Paolo De Matteis, Francesco De Mura; sculture di Giovanni da Nola e Lorenzo Vaccaro e l'altare maggiore di Cosimo Fanzago.Vincenzo Aiello