Per la prima presentazione nazionale del suo ultimo “La paura della lince (pagg. 232, euro 16; Rogiosi editore)” esordio nel genere giallo, Antonella Cilento ha scelto la rassegna letteraria “Libri, con-tatto” del presidente dell’associazione “Idea Città”, Gianpaolo Valitutti. Domani sabato 25, ore 18.30, nella “Sala Ruccello” della Multisala Montil – Via Bonito, 10; Castellammare di Stabia – alla presenza dell’autrice, Teresa Di Capua presenterà il testo, le cui letture saranno affidate a LIvia Imparato. Cosa nasconde il rogo doloso di un Museo archeologico ospitato all’interno del Castello di Baia, che causa la morte di un custode solo apparentemente muto? E come si collega questo evento dannoso con l’assassinio di un’anima nobile della borghesia intellettuale napoletana come Luisa Romano Spena? Sono queste le domande che si fa Aida Festa, la protagonista involontaria di questo noir tutto partenopeo, che si ritrova in poco tempo precaria nel lavoro, con un’attrazione verso il falco Domenico Nunnaro e con una nipotina uscita da un passato vertiginoso e celato. In mezzo un piccolo quadro – forse di Guido Reni? – raffigurante un altero San Giovanni Battista con una lince aggressiva ed impaurita. Di certo anche in questo testo la Cilento dimostra la sua propensione per una lingua classica che non dimentica i linguaggi in corso e le emergenze sociali che stiamo vivendo.Vincenzo Aiello
"Aggressivi ed impauriti"
Per la prima presentazione nazionale del suo ultimo “La paura della lince (pagg. 232, euro 16; Rogiosi editore)” esordio nel genere giallo, Antonella Cilento ha scelto la rassegna letteraria “Libri, con-tatto” del presidente dell’associazione “Idea Città”, Gianpaolo Valitutti. Domani sabato 25, ore 18.30, nella “Sala Ruccello” della Multisala Montil – Via Bonito, 10; Castellammare di Stabia – alla presenza dell’autrice, Teresa Di Capua presenterà il testo, le cui letture saranno affidate a LIvia Imparato. Cosa nasconde il rogo doloso di un Museo archeologico ospitato all’interno del Castello di Baia, che causa la morte di un custode solo apparentemente muto? E come si collega questo evento dannoso con l’assassinio di un’anima nobile della borghesia intellettuale napoletana come Luisa Romano Spena? Sono queste le domande che si fa Aida Festa, la protagonista involontaria di questo noir tutto partenopeo, che si ritrova in poco tempo precaria nel lavoro, con un’attrazione verso il falco Domenico Nunnaro e con una nipotina uscita da un passato vertiginoso e celato. In mezzo un piccolo quadro – forse di Guido Reni? – raffigurante un altero San Giovanni Battista con una lince aggressiva ed impaurita. Di certo anche in questo testo la Cilento dimostra la sua propensione per una lingua classica che non dimentica i linguaggi in corso e le emergenze sociali che stiamo vivendo.Vincenzo Aiello