Il Sole di Stagno

"Spostare avanti gli equilibri"


Quante emozioni smuove questo "L'uomo dell'ultimo tiro (pagg. 216, euro 14,90)" la biografia di Nando Gentile scritta da Sante Roperto per i tipi dell'ottima Graf di Luciano Chirico. Lo scrivente fa parte della "generazione Gentile" di quelli che hanno vissuto la clamorosa vittoria di Caserta in gara -5 a Milano quel 21 maggio 1991: per la prima volta - ed unica fino ad ora - lo scudetto andava al Sud. Ora il recensore dovrebbe soffermarsi sul dato che Nando Gentile è stato tra i pochi a vincere lo scudetto in tre piazze diverse ed il primo italiano a vincere un'Eurolega, etcc... Ma sarebbe solo un'arida distesa di titoli senza considerare che Gentile non era solo un'ala-guardia-play totale di mano mancina, ma soprattutto è diventato un residuato bellico in questo tempo dove la velocità ha preso il sopravvento sul carattere, il cuore, la tecnica (nel senso greco di arte, pensiero, pazzia). I nostri poveri e sventurati Sud hanno questo da insegnare a tutto il mondo altro: il nostro petrolio è il carattere che si forgia nel cuore di una sensibilità e di un'idea di comunità e di vita che parla il linguaggio della solidarietà e che crea individualità come quella di Gentile: individui figli di humus sociali e non soluti dall'idea dell'Altro. Nando ha rappresentato per noi un orgoglio, un pensiero, un brivido, ma anche un esempio per meglio capire che il nostro destino-talento era nelle nostre mani, senza trasferimenti statali. Ci ha insegnato a essere noi stessi ed a non avere paura. Ci ha dato anche molta gioia: a questo serve lo sport, a staccarti dalla realtà facendoti sognare rimanendo con i piedi per terra. Nella mia personale classifica viene dopo Maradona e Pantani. Ma Nando Gentile da Tuoro Caserta è quello che sentiamo più vicini.Vincenzo Aiello