Per gli amanti del commissario Luigi Alfredo Ricciardi consigliamo "L'omicidio Carosino (pagg. 112, euro 9; Edizioni Centoautori di Villaricca)". Siete seguaci del commissario dagli occhi verdi e dalla tristezza nel cuore, ebbene, per capire genesi del personaggio, sua strutturazione e anamnesi della suo stigma narrativo - "Il Fatto" - leggete questo testo che già dal preciso saggio introduttivo di Aldo Putignano risponde a tutte le vostre domande. Anche se troviamo forzato l'accostamento con Michele Prisco: non per una supposta superiorità narrativa del primo, ma perché de Giovanni in forza della sua inventività, storia personale e narrativa, ha in se una particolarità che già gli assegnano un posto genuino nel panorama della letteratura napoletana. Nel primo inedito "L'omicidio Carosino" - scritto al Gambrinus nel 2005 per il concorso "Tiro rapido" per giallisti esordienti, indetto dalla Porsche Italia - già sono presenti tutti gli elementi che hanno fatto della "Saga Ricciardi" l'oggetto del desiderio di centinaia di migliaia di lettori. Il secondo titolo "I vivi ed i morti" completa la visione del mondo del commissario orginario di Fortino nel Cilento e che ha trovato nella Napoli del nono anno dell'Era fascista il suo mondo dove riflettere sul senso del dolore: con i suoi fidi Maione, il bisbetico, ma buono, dottore Modo, la cara tata Rosa. Il terzo inedito "Mammarella" in realtà già pubblicato per i tipi della Kairòs nell'antologia "San Gennoir" a cura di Gennaro Chierchia, completa la parte narrativa. In più la postfazione - "Io e Ricciardi" - scritta dallo stesso autore, dove analizza il rapporto con il suo, e di Ricciardi, mondo immaginativo. Un personaggio che ha paura delle passioni, ma con in testa la sua idea di normalità: la bella e solida Enrica, perché "senza affetto che vita è?".Vincenzo Aiello
"Ci piove tanto, in questa città di sole"
Per gli amanti del commissario Luigi Alfredo Ricciardi consigliamo "L'omicidio Carosino (pagg. 112, euro 9; Edizioni Centoautori di Villaricca)". Siete seguaci del commissario dagli occhi verdi e dalla tristezza nel cuore, ebbene, per capire genesi del personaggio, sua strutturazione e anamnesi della suo stigma narrativo - "Il Fatto" - leggete questo testo che già dal preciso saggio introduttivo di Aldo Putignano risponde a tutte le vostre domande. Anche se troviamo forzato l'accostamento con Michele Prisco: non per una supposta superiorità narrativa del primo, ma perché de Giovanni in forza della sua inventività, storia personale e narrativa, ha in se una particolarità che già gli assegnano un posto genuino nel panorama della letteratura napoletana. Nel primo inedito "L'omicidio Carosino" - scritto al Gambrinus nel 2005 per il concorso "Tiro rapido" per giallisti esordienti, indetto dalla Porsche Italia - già sono presenti tutti gli elementi che hanno fatto della "Saga Ricciardi" l'oggetto del desiderio di centinaia di migliaia di lettori. Il secondo titolo "I vivi ed i morti" completa la visione del mondo del commissario orginario di Fortino nel Cilento e che ha trovato nella Napoli del nono anno dell'Era fascista il suo mondo dove riflettere sul senso del dolore: con i suoi fidi Maione, il bisbetico, ma buono, dottore Modo, la cara tata Rosa. Il terzo inedito "Mammarella" in realtà già pubblicato per i tipi della Kairòs nell'antologia "San Gennoir" a cura di Gennaro Chierchia, completa la parte narrativa. In più la postfazione - "Io e Ricciardi" - scritta dallo stesso autore, dove analizza il rapporto con il suo, e di Ricciardi, mondo immaginativo. Un personaggio che ha paura delle passioni, ma con in testa la sua idea di normalità: la bella e solida Enrica, perché "senza affetto che vita è?".Vincenzo Aiello