Il Sole di Stagno

"L'angoscia del dopo"


Lo scrittore palermitano, il 44enne Antonio Pagliaro, è alla sua terza opera, ma noi non avevamo avuto ancora la ventura di leggerlo. Ebbene con "La notte del gatto nero (pagg. 210, euro 14.50; Guanda)", quello che l'editrice di Laura Bosio ci presenta come un noir, e che noi pensiamo essere un romanzo sul cuore di tenebra contemporaneo in cui siamo immersi, Pagliaro ci convince. La storia ci propone la classica famiglia di 50enni di questo tempo: lui, Giovanni Ribaudo, insegnante di matematica in una paraficata; lei, Vera, adattatasi a fare da moglie e madre con una fissa per Chiesa cattolica praticante e biblico-testuale. Un figlio, Salvatore, diciannovenne, che ancora deve decidere il suo destino: Stati Uniti per imparare il mondo o facoltà universitaria al riparo dell'egida familiare? La notte tra il 2 ed il 3 marzo accade l'eventus damni: Salvatore non torna a casa e neanche l'elegante Rover familiare. Viene accusato di essere un corriere della droga. Da qui inizia la Via Crucis laica e religiosa dei Ribaudo tra l'Ucciardone, studi di avvocati stretti tra princìpi ed onorari, scorciatoie provate e non trovate. Sviluppo, trama ed epilogo lo lasciamo al felice lettore per non guastargli il succo giallesco del testo. Di Pagliaro vogliamo dire che la scelta della lingua - quell'impasto preciso, chiaro ed accattivante, screziato solo da forme verbali dialettali che ben riescono a dare connotazione di un'atmosfera sociale - gli dà ragione: perché la stessa tiene. Chè forse il romanzo avrebbe meritato un titolo più forte - e non alla moda del genere - come ad esempio: "Ci parlano dietro" oppure "Ebbe paura". Ma i complimenti alla Bosio sentiamo di farli lo stesso.Vincenzo Aiello