Il 53enne attore partenopeo Gianni Ferreri è a Castellammare di Stabia al teatro “Supercinema” dove venerdì 15 novembre partirà la tournee annuale del suo “Terapia Terapia” dove è in scena con Daniela Morozzi e Roberto Nobile. Divenuto famoso per il ruolo del sovrintendente Giuseppe Ingargiola nella serie televisiva “Distretto di Polizia” ha ancora un ricordo vivido della Castellammare della metà degli anni ’70 dove veniva a ‘villeggiare’ affittandosi con la famiglia una casetta a Quisisana. “Ricordo che ci rincorrevamo sullo spendido lungomare stabiese e che facevamo la gara a chi mangiava più cannolicchi”. E’ la prima volta che Ferreri recita nella Città delle Acque ma è molto conosciuto nella locale enclave teatrale. “Ho una venerazione per Viviani e Ruccello ed ho spesso lavorato con attori stabiesi. Con Gianfelice Imparato ho partecipato al cortometraggio ‘Rapina’ che poi è diventato il lungometraggio ‘Basta un niente’. Con lo stesso Imparato ho recitato in “Into Paradiso. Con l’altro amico-collega stabiese Peppone De Rosa ha partecipato a ‘Madame quatte solde’ con la regia dello stesso Imparato”. Ferreri è nato per necessità lavorative del padre al Nord, ma già a sei anni era ritornato in pieno quartiere Mercato dove ha vissuto la sua adolescenza inseguendo i fantasmi di Masaniello e Corradino di Svevia. Ora sta preparando un nuovo spettacolo con Sergio Solli, Giancarlo Ratti e Barbara Pieruccetti – “ L’arte della truffa – che con la regia di Augusto Fornari e la produzione ‘Goldensar’ di Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli andrà in giro dal prossimo anno con gli stessi autori. Dopo Castellammare “Terapia Terapia” girerà lo Stivale alternandosi con l’altro spettacolo “Se non ci fossi io”. “Un’ultima parola – conclude Ferreri – la voglio dire per il direttore artistico del Supercinema, l’attore Lello Radice: è un vero amico anche se oggi si è perso un po’ il valore di questa parola. Una persona straordinaria che merita il successo che sta ottenendo perché si dà da fare e ci crede fino in fondo”.Vincenzo Aiello
"I cannolicchi di Castellammare"
Il 53enne attore partenopeo Gianni Ferreri è a Castellammare di Stabia al teatro “Supercinema” dove venerdì 15 novembre partirà la tournee annuale del suo “Terapia Terapia” dove è in scena con Daniela Morozzi e Roberto Nobile. Divenuto famoso per il ruolo del sovrintendente Giuseppe Ingargiola nella serie televisiva “Distretto di Polizia” ha ancora un ricordo vivido della Castellammare della metà degli anni ’70 dove veniva a ‘villeggiare’ affittandosi con la famiglia una casetta a Quisisana. “Ricordo che ci rincorrevamo sullo spendido lungomare stabiese e che facevamo la gara a chi mangiava più cannolicchi”. E’ la prima volta che Ferreri recita nella Città delle Acque ma è molto conosciuto nella locale enclave teatrale. “Ho una venerazione per Viviani e Ruccello ed ho spesso lavorato con attori stabiesi. Con Gianfelice Imparato ho partecipato al cortometraggio ‘Rapina’ che poi è diventato il lungometraggio ‘Basta un niente’. Con lo stesso Imparato ho recitato in “Into Paradiso. Con l’altro amico-collega stabiese Peppone De Rosa ha partecipato a ‘Madame quatte solde’ con la regia dello stesso Imparato”. Ferreri è nato per necessità lavorative del padre al Nord, ma già a sei anni era ritornato in pieno quartiere Mercato dove ha vissuto la sua adolescenza inseguendo i fantasmi di Masaniello e Corradino di Svevia. Ora sta preparando un nuovo spettacolo con Sergio Solli, Giancarlo Ratti e Barbara Pieruccetti – “ L’arte della truffa – che con la regia di Augusto Fornari e la produzione ‘Goldensar’ di Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli andrà in giro dal prossimo anno con gli stessi autori. Dopo Castellammare “Terapia Terapia” girerà lo Stivale alternandosi con l’altro spettacolo “Se non ci fossi io”. “Un’ultima parola – conclude Ferreri – la voglio dire per il direttore artistico del Supercinema, l’attore Lello Radice: è un vero amico anche se oggi si è perso un po’ il valore di questa parola. Una persona straordinaria che merita il successo che sta ottenendo perché si dà da fare e ci crede fino in fondo”.Vincenzo Aiello