Il Sole di Stagno

"Il filo forte della ginestra"


Dopo molti racconti lo scrittore partenopeo Domenico Infante tenta la strada del romanzo con “Sento la neve cadere (pagg. 127, euro 11.50)” per la editrice partenopea Scrittura & Scritture di Corso Vittorio Emanuele capitanata dalle sorelle Eliana e Chantal Corrado. Siamo a Petralia Sottana paesino spigoloso delle Madonie e qui si sviluppa la vita di Salvatore Salvati e della sua famiglia che ha come ultimo frutto il piccolo Esilio che nasce il giorno della Marcia su Roma. La vita scorre scandita dai tempi della natura – sebbene si uccida Matteotti ed imperversi il Ventennio – e le uniche tragedie vissute sono l’eruzione dell’Etna e lo scoppio della seconda guerra mondiale. Esilio cresce con Gaspare Diotallevi, figlio del mezzadro viciniore, e di Peppina il filo di ginestra che si farà donna. Nel microcosmo paesano la figura di Zu’ Lillo – in realtà Giuseppe Guerriero, camicia rossa sorrentina approdata a Petralia Sottana dopo i fatti di Bronte – è un po’ il simbolo della vecchiaia morale che “ti stronca il respiro, che ti annoda il ritmo del cuore, ma che è anche l’età dei ricordi, e basta un profumo a farti tornare a mente un’ora, un minuto, un sogno”. La lingua del quarantenne Infante, che nei primi racconti avevamo visto piena di echi deluchiani, marottiani ed eduardiani, alla prima prova narrativa romanzesca mantiene intatto il suo lirismo da Sacra Scrittura biblica, ma si riscatta con un ritmo ed un malia sua propria, che ne fa uno degli scrittori “da Napoli” più originali, nel senso di meno emulativi.Vincenzo Aiello