Il Sole di Stagno

"Non ci siamo neanche visti"


Massimo (Alessandro Gassmann) e Paolo (Luigi Lo Cascio) sono due fratelli borghesi – il primo è un avvocato penalista, l’altro è un chirurgo pediatrico. Hanno due moglie belle: Sofia (Barbara Bobulova), seconda moglie del pratico del diritto, Chiara (Giovanna Mezzogiorno). Ed anche due figli: Benedetta e Michele che sono i classici cuginetti inseparabili e confidenti. In una Roma, che fa sfondo senza disturbare, si muovono queste due coppie che oltre ai legami di parentela non hanno altro: perché si odiano visceralmente. “I nostri ragazzi (2014)” del bravo regista romano Ivano De Matteo – da tenere d’occhio la sceneggiatura di Valentina Ferlan, la compagna di De Matteo – già dai primi minuti mostra lo scollamento che c’è tra questi contesi familiari ed umani e la finzione che cerca di tenerli in un quadro d’insieme. Lo si percepisce visceralmente al di là degli artifizi delle inquadrature: pure interessanti. Poi il puzzle scomposto si polverizza in un istante in una quantità di sentimenti, arroganze, violenze verbali derivanti dall’eventus damni: l’omicidio – preterintenzionale? Sì… - che coinvolge una senza fissa dimora romana. Si scoprirà che gli omicidi sono i due ragazzi fatti a feste borghesi, sesso ed alcol in un tentativo determinato ed odioso di spostare la cd. barbona dal selciato di un marciapiede che ostruiva l’uscita della loro minicar. In una società’ che ha sospeso il dolore, imbelletandolo, i nostri ragazzi sono alla ricerca di una formazione e si sono confinati nella vita digitale pervasiva anche e soprattutto mentalmente. Una società che sospende il dolore può generare solo violenza ad uno stato incontrollato. Nessuno ha visto il fatto, ma c’è un telecamera di sorveglianza che dà indizi, ma non certezze di identificazione. Tocca al senso civico ed a quello di giustizia dei genitori denunziare il tutto. Il finale da tragedia greca con un deus ex machina finale lasciato allo spettatore. Alessandro Gassmann e la Bobulova interpretano perfettamente i loro personaggi, mentre meno efficaci sono il Lo Cascio e la Giovanna Mezzogiorno non riuscitamente invecchiata. Vincenzo Aiello