Il Sole di Stagno

Ammore


Avevamo conosciuto lo scrittore Pasquale Ferro nel 2005 quando diede alle stampe per i tipi de l’Ancora del Mediterraneo “Mercanti di anime e di usura” che ci aveva colpito per la lingua e per la passione narrativa. Ora Ferro si ripropone con “Macedonia e Valentina (pagg. 112, euro 1°; Il mondodisuk)” ed al centro di questo che è uno strano meedly narrativo tra un racconto ed un testo teatrale c’è ancora un altro tema forte: quello dell’amore tra donne. Dopo una prefazione sentita della Annamaria Ackermann, Ferro sviscera l’argomento narrando della storia d’amore tormentata tra Macedonia, una carcerata per lesioni contro un suo fratello, che cercava di violentarla, e Valentina una suora che presta servizio nel carcere femminile di Pozzuoli. L’amore tormentato – Macedonia ha già un’amante che l’aspetta fuori le mura – dopo tutta una serie di peripezie, rifiuti, abbandoni dell’amante, si realizza in una strana comunità alla Malaussène: con le due amanti che si reincontrano in un paesino della provincia dopo che Macedonia ha sposato per compassione Armando il Battilocchio. Ferro riesce a coniugare il dialetto del testo con un italiano privo di inflessioni ed il costrutto che ne deriva regge alla prova della lettura. In appendice, poi, alla fine del racconto l’autore pone a sintesi del racconto una pièce teatrale che fotografa una delle scene madri del testo.Vincenzo Aiello