Il Sole di Stagno

"La quiete dopo il pensiero"


 Un’agenzia di stampa riporta la triste notizia che il giallista svedese Henning Mankell,  il creatore del commissario Wallander se n’è andato ieri – mattina del 5 ottobre – all’età di 67 anni nell’ospedale di Gӧteborg. Tra gli scrittori svedesi più tradotti nel mondo, Henning Mankell ha dato inizio per Marsilio alla collana di Giallosvezia, primo autore a raccontare lei inquietudini del Grande Nord e a portare il messaggio del giallo scandinavo nel mondo. Ci ha lasciato un’ultima, preziosa testimonianza, che Marsilio pubblicherà a giorni dal titolo “Sabbie mobili”: un libro che raccoglie la sua profonda visione della vita e della morte, nato nei lunghi mesi della sua malattia. Il testamento di uno scrittore seguito da oltre quaranta milioni di lettori che ha vissuto con coerenza, lavorando con passione e impegno in difesa dei poveri del mondo, fino alla fine. Mankell era il Camilleri italiano, quello scrittore totale e globale che ha parlato – soprattutto ne L’uomo inquieto – di tutti noi che viviamo questo tempo confuso senza più riferimenti sociali e dove il linguaggio si è imbastardito nella religione dei contatti internauti. A questa inquietudine Mankell rispondeva con il suo Kurt Wallander un uomo rigoroso moralmente e laicamente che come il Maigret di Simenon “cercava di capire”. Ed anche di curarsi mettendosi alla prova dei sentimenti e dei fallimenti personali. Dopo Stieg Larsson che invano David Lagercrantz ha cercato di fare rivivere nella quarta apocrifa prova della continuazione della trilogia Millennium - “Quello che non uccide (Marsilio)”, perdiamo anche lui. Per gli amanti dei suoi Giallosvezia rimandiamo all’ottima Marsilio editrice. Per chi ama le fiction segnaliamo che Sky Arte trasmette quasi ogni giorno verso le 11 del mattino la serie tratta dai suoi gialli con un grande Kenneth Branagh.  Vincenzo Aiello