Il Sole di Stagno

"101 modi di mantenere a bada una suocera"


Uscirà probabilmente come strenna natalizia e sarà incentrato sul rapporto con le suocere il terzo libro di Francesco Cagno, il creatore della saga di Margherita Ficarazzi, comandante del Dipartimenti crimini sentimentali che nel primo testo – “Se mi lasci sto male (Newton Compton)” - indagava i difficili rapporti tra i due sessi nella difficile ricerca dell’anima gemella, mentre in “Sposati e pericoli (Newton Compton)” dipanava i problemi che possono crearsi fra i coniugi. “Sarà più un saggio che un romanzo e credo che la Newton lo inserirà nella fortuna collana sui “101 modi di… “, che tanto successo ha riscosso soprattutto in relazione alle cose da fare nelle principali città italiane”, chiosa Cagno. “E, l’atteso terzo testo della saga degli agenti segreti del sentimento quando uscirà?”. “Per ora ho terminato un romanzo breve sempre con protagonista la Ficarazzi – continua Cagno – che non so ancora come proporre anche se ho un mezza idea di regalarlo in Rete ai miei lettori”. Non accenna a spegnersi infatti il successo del microcosmo narrativo creato dall’ingegnere-formatore napoletano che partendo dalla difficile situazione delle difficoltà dei 30-40enni odierni nel trovare una soddisfacente soluzione ai bisogni di una coppia stabile, ha costruito il paradosso di uno Stato che in una forma cablata e servendosi di militari, e degli strumenti televisivi di massa, cerca di dirimere le crisi sentimentali causate da veri e propri serial-killer dei sentimenti, per intervenire su quello che oramai costituisce un vero e proprio vulnus, che tende a riverberarsi sulla realtà sociale e quindi sui potenziali costi di un welfare impreparato. “Leggo soprattutto gli americani e gli altri autori gialli non per una supposta esterofilia letteraria ma per documentarmi a contrario in modo da non ripetere nei miei testi schemi di altri autori già delineati, ma poi l’ambientazione è italiana, verosimile e contemporanea”, spiega Cagno a chi gli chiede le ragioni della sua diversità narrativa rispetto agli altri autori suoi coetanei. L’autore, che chi scrive avvicina al compianto Stieg Larsson della trilogia “Millennium” per felicità narrativa e per la sua capacità di costruire personaggi forti e seguiti, infatti, ha mantenuto proprio nel secondo suo testo la capacità di appassionare anche il lettore comune nel seguirlo mentre disegna geometrie ministeriali e iperurani psicologici, aiutato in questo campo dalla sua Mirella Focazio casalinga: la moglie è psicologa. Il risultato è qualcosa che nel primo testo, complice una copertina mocciana, poteva essere avvicinato ad un certo tipo di letteratura di consumo per disimpegnati e disillusi 30-40enni, ma che alla prova della lettura tiene anche avvinti i lettori forti, ma curiosi di un altro modo di leggere la realtà mutevole dei rapporti di coppia di questo inizio millennio.Vincenzo Aiello