violalattale avventure di un'incasinata |
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Post n°5 pubblicato il 14 Luglio 2008 da violalatta
è passato tantissimo tempo, sono passata anch'io perchè in fondo come diceva il caro Eraclito panta rei o meglio tutto scorre!!! siamo abituati a scrivere sempre, all'immediatezza del dialogo virtuale,siamo inebriati da ciò che è ma in realtà non c'è ed io che faccio? sparisco per 4 lunghi mesi... eppure nella vita reale a volte è solo la lentezza, il restare a guardare, che ci dà il senso di ciò che abbiamo vissuto... sono qua affacciata ad un balcone per respirare e scrivere per vivere perchè ciò che pensi speso delimita ciò che vivrai e se pensi un pò, vorrà dire che esisti!! buona serata Violalatta |
Post n°4 pubblicato il 20 Marzo 2008 da violalatta
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Post n°3 pubblicato il 20 Marzo 2008 da violalatta
Chi di voi ha mai lasciato la propria città, la propria famiglia e gli amici per amore? io l'ho fatto ed ora sono qui in una casa che non è la mia, affaciata ad un balcone su di una strada troppo sporca, troppo brutta per essere quella della mia città... ora sono qui a scrutare un cielo che dovrebbe essere lo stesso ma non lo è più perchè sono i miei occhi a non essere gli stessi.. un cielo sempre blu nonostante la distanza irreale da tutto ciò che è mio, distante e mio... E' giusto partire per amore? è giusto credere che tutto sia per sempre anche oggi in questa società dove l'attimo non è più il momento di oraziana memoria? Io però sono qui contro tutti gli egoismi del mondo, contro la mia volontà, la mia parte razionale... Sarà difficile, è difficile districarsi con i problemi della quotidianità con un mondo adulto dove io mi sento ancora troppo bambina, ma io e zagabria ce la faremo conosceremo gli animi di questa gente che fa paura e che ha paura dell'incontro, del momento che ci induce a vedere l'altro, ciò che non siamo ma che dobbiamo cogliere per non restare nella fortezza del nostro cuore, chiusi, irti sulla torre maggiore. buon giovedì a tutti da Violalatta!!!!!!!!! |
Post n°2 pubblicato il 14 Marzo 2008 da violalatta
Puzza di sudore. Cerco un posto tra gli scompartimenti del treno pieni. “Scusi è libero?” “Certo signorina, si segga”. Si spostano le valigie, molliche di pane sul sedile. Lui mi guarda dietro il finestrino sporco di polvere dell’Intercity. Un sorriso, saluta con i suoi occhi neri. Sono arrivata stamattina a Termoli senza avvisarlo, domani 21 maggio ha un esame. Mi ha ripetuto per ore al telefono di non andare. Ho preso il treno presto; tremavo, sudavo, ansimavo. Distratta mi guardavo intorno, leggevo, mi distraevo, toglievo nevroticamente la pellicina intorno alle unghie, ogni attimo sembrava sciogliersi nella calura e pervadermi. Foggia- San Severo-Termoli. Ho attraversato la strada lesta, quasi scivolando sull’asfalto per non fare rumore. 9.30. Suono il campanello: “ Chi è?” “Marta” Lui è in pigiama, mi guarda con occhi enigmatici, cerca di darmi un bacio, lo respingo il suo alito puzza dopo la notte. Mi fa sedere sul letto, apro le persiane ho bisogno di aria e coraggio. “ Sei venuta per lasciarmi? Non ti azzardare il giorno prima dell’esame”. Rido, rido sempre quando sono nervosa. “ Sono venuta per parlare, non mi basta più il telefono.” “ Vieni dammi un bacio”. Mi lascio baciare, accarezzare, mi toglie la maglietta. “ Devo andare in bagno” dico io; la porta del bagno non si chiude bene, faccio la pipì è tutto sporco, torno da lui. “ Marta, meno male che ci siamo interrotti, non dovevi parlarmi?” “Appunto”. Prendo il cuscino con la fodera a strisce bianche e gialle e lo poggio sulle mie cosce, incomincio a giocarci con le mani. Attendo. Le parole accovacciate nell’anima, pigre. Lui mi si avvicina i suoi occhi neri si dipingono di comprensione, mi accarezza. Le parole incominciano a tessere un discorso, gli dico che sono stanca di aspettare, di essere trascurata, di non condividere più nulla con lui, che sono ferita perché non ha esitato un attimo a rincorrere i suoi desideri dimenticandosi dei miei bisogni, gli dico che non mi ama perché dovendo scegliere cosa perdere ha scelto di perdere me; lui dice che non è vero che non mi ama, poi sta in silenzio. Ma i suoi occhi, la musicalità del silenzio mi dicono che ho ragione. Nuovamente l’oscurità, accende il lettore cd, ascoltiamo la musica che invano tenta di riempire il nostro vuoto, il ticchettio allucinante dell’orologio scandisce quegli attimi. Attendo inerte come se dovesse accadere qualcosa, ma non accade nulla. Lui si è girato, è distante, siamo sullo stesso letto ma tutto ci separa. |
Post n°1 pubblicato il 12 Marzo 2008 da violalatta
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