Riflessioni

Papa: "Pagare le tasse è un atto dovuto..."


 In queste parole del Papa è racchiusa una verità inoppugnabile, sacrosanta, che non dovrebbe aver bisogno di essere ribadita, in quanto dovrebbe essere fermamente impressa nelle nostre coscienze, nella nostra morale di uomini, prima che di cristiani.Peccato che a pronunciare una simile verità, sia proprio la più alta autorità religiosa, il massimo esponente di quella chiesa cattolica, che non si è mai sognata di pagare le tasse sugli innumerevoli, pregevoli immobili di cui è proprietaria. Io sono fermamente convinto che la chiesa dovrebbe smetterla di fare bei discorsi e iniziare a dare l'esempio, esempi concreti, senza nascondersi dietro a privilegi o dogmi, solo così riacquisterebbe credibilità agli occhi di molti, solo così potrebbe ergersi sopra le moltitudini permettendosi di dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. La chiesa del resto non è nuova nel predicare bene e razzolare male, da sempre esorta i suoi fedeli a non farsi ingannare dai beni materiali, mentre lo Stato Vaticano è tra i più ricchi al mondo, di non farsi tentare dalla sete di potere, mentre la storia sia remota che recente,  dimostra inequivocabilmente che la chiesa è sempre stata ed è implicata con il potere, essa stessa in passato lo ha detenuto e fortemente, violentemente rivendicato. Prima di accusarmi di blasfemia, documentatevi su quanto c’è di vero nelle mie parole, siate obiettivi e razionali, non attaccate, come spesso fate, chi tenta con cognizione di causa di esporre il proprio pensiero, il proprio punto di vista. Cercate piuttosto di confutare con fatti concreti le mie affermazioni, se non ne siete capaci, allora vi esorto al silenzio, vi prego di non rendervi ridicoli parlando di argomenti che non conoscete.Io credo in Dio, ma sono un miscredente nei confronti degli uomini, siano essi di chiesa o di palazzo, diffido sempre e comunque di chi non perde occasione per puntare il dito contro il suo prossimo, di chi gudica con troppa superficialità.Io amo questo Papa, ma ciò non mi impedisce di vederne le contraddizioni, di considerarlo a tutti gli effetti un uomo e come tale fallace perché imperfetto come tutti noi.