Riflessioni

LOBOTOMIZZATI MEDIATICI


Che fine hanno fatto i rivoluzionari dei sacchetti della frutta, i Che Guevara dei centri commerciali, gli economisti del centesimo, quelli che non badano a spese pur di risparmiare. Li potrete trovare a fare la spesa nel reparto di ortofrutta, dove usano i sacchetti e su di essi appiccicano correttamente le etichette, si mettono ordinatamente in fila e pagano il tutto alla cassa, anche il sacchetto di plastica da 3 centesimi. Stiano pure tranquilli tutti quelli che avevano temuto o auspicato che questa presa di posizione così chiassosa, così social, fosse il preludio di una rivoluzione. Tranquilli, tutto si è sgonfiato come sempre, tutto è tornato alla normalità I pochi neuroni che il costo dei sacchetti di plastica aveva fatto temporaneamente e randomicamente accendere, si sono nuovamente spenti, l’italiano medio è stato nuovamente lobotomizzato, la sua attenzione abilmente dirottata su altri temi ben più importanti, portandolo a porsi quesiti inquietanti: “Gli attacchi di panico e i malori della Cipriani, sono autentici?” “Ma i cantanti scelti da Baglioni per il Festival di Sanremo, non sono troppo vecchi?” “Chi vincerà lo scudetto?”Siamo fatti così, siamo un non popolo di dementi, con la capacità cognitiva di un criceto in stato comatoso, dove ci propinano la cronaca nera come se fosse una fiction, data in pasto alla curiosità morbosa degli italiani in prima serata. Ci hanno reso un non popolo confuso che vede la realtà trasformarsi in finzione, manipolata, e distorta per esigenze televisive, mentre la finzione, il costruito diventa autentico, reale, attraverso i vari reality. Meritiamo quindi di vivere in un Paese allo sfascio, sbranato dagli sciacalli, dilaniato dagli speculatori di turno, a noi basta avere il telecomando saldamente in mano per sentirci padroni del mondo, capaci di cambiare il nostro destino… semplicemente cambiando canale.Visti i presupposti dove vogliamo andare, quale futuro può avere un Paese come il nostro?