Riflessioni

UE & TAV


 Ancora una volta l’UE ha dimostrato di essere totalmente incapace di inglobare in se lo spirito comunitario, non essendo in grado di pianificare, standardizzare e coordinare i vari Paesi membri  per la realizzazione della rete ferroviaria ad alta velocità, il che se non ha decretato il totale fallimento della TAV ne ha comunque seriamente limitato le potenzialità, a decretarlo non è un partito politico o altri enti che potrebbero avere in tal senso interessi occulti, ma l’ECA, la Corte dei Conti Europea.Dal rapporto dell’ECA in riferimento ai costi emerge quanto segue: “L'Italia spende circa il doppio per le linee ferroviarie ad alta velocità rispetto a Germania, Francia e Spagna. Nel nostro Paese ogni chilometro di linea super veloce realizzato finora è costato 28 milioni di euro, contro i 13 dei tedeschi, i 15 dei francesi e i 14 degli spagnoli. Non solo, ma da noi i costi stanno anche aumentando più velocemente: se consideriamo anche le linee in via di costruzione (esclusi il Brennero e la Torino-Lione), il costo sale a 33 milioni, con una dinamica più rapida rispetto agli altri.”Una bella differenza direi rispetto agli altri Paesi presi in esame, troppa per potersi giustificare solo con la diversa costituzione morfologica del territorio, ma abbastanza per farmi capire da dove trae origine il forte spirito ecologista e progressista di alcune correnti politiche Pro TAV.