Riflessioni

CARO MATTEO SALVINI...


“Feltri, a mio avviso è indegno persino di scrivere sui muri dei cessi dell’Autogrill”La lettera che Vittorio Feltri, dalle pagine del suo giornale, Libero, ha indirizzato a Matteo Salvini, sarebbe stato già imbarazzante se a scriverla fosse stato uno dei suoi simpatizzanti, sarebbe stato grave se a scriverla fosse stato un giornalista qualunque, diventa inaccettabile se a scriverla è il direttore di un giornale. Feltri, che a mio avviso è indegno persino di scrivere sui muri dei cessi dell’Autogrill, ma questa è e resta una mia opinione, scrive, riferendosi a Giuseppe Conte, questo significativo passaggio: “Tu non puoi lasciargli delle praterie di consenso, devi frenarlo, abbatterlo, almeno zittirlo. Cavalca la paura delle gente come sai fare tu”, come a sottintendere che l’unico modo di fare “politica” di Salvini è appunto quello di cavalcare la paura, invitandolo a strumentalizzare quindi l’angoscia, la sofferenza, il dolore e la morte causati dal coronavirus a fini politici, per abbattere, zittire il nemico comune Giuseppe Conte, non perché non faccia bene il  suo lavoro, ma per rubargli consensi. Purtroppo quello qui descritto, non è un atteggiamento circoscritto ai protagonisti di questo post ma l’atteggiamento tipico di una certa classe politica, alla quale vorrei dire, questo non è il modo di fare opposizione, questo è il tipo più spregevole e vile di sciacallaggio politico, con il quale avete perso ogni tipo di dignità, non solo come politici ma soprattutto come appartenenti alla razza umana. Ricordo, per chi si fosse distratto, che in questo momento il nemico comune, da frenare, da abbattere, non è il presidente del consiglio ma il coronavirus, questo non è assolutamente il momento per le diatribe politiche o per fare campagna elettorale.