Quel vecchio orologio continua imperterrito a segnare il tempo, anche ora che non c’è più alcun tempo da segnare, nessun ritmo da scandire, anche se quel tempo appartiene ormai solo al passato perché il tempo presente a smesso di avere senso, di rappresentare una consequenzialità di eventi, di momenti, anche quando il tempo è divenuto vuoto, un vuoto che ti inghiotte dal di dentro, ed il suo ticchettio è divenuto inutile, irritante, l’unico rumore percettibile in una casa altrimenti assordantemente silenziosa, angosciosamente vuota, mentre la mente, tentando inutilmente di porre un freno alla malinconia rievoca gli echi di antiche risate. Quel vecchio orologio è come un cuore che caparbiamente continua a pulsare, sfidando il tempo, non arrendendosi ad esso, non accettando l’idea che il suo tempo sia definitivamente passato.