Riflessioni

IL NEGAZIONISTA


  Certo che la vita di un negazionista è facile, basta negare l’esistenza del virus per far divenire le restrizioni, i lockdown, le mascherine e tutte le precauzioni per tentare di arginare i contagi, inutili, stupide, semplici paranoie generate da una fobia collettiva abilmente architettata da un complotto internazionale, coadiuvata da un governo incapace e subdolo al punto tale da prolungare lo stato d’emergenza, amplificare un problema che in realtà non esiste, pur di non andare alle elezioni e continuare a governare. Un abile piano che sta funzionando grazie alla inconsapevole complicità dei covidioti. I quali nella loro stupidità, credendo nell’esistenza del virus e attenendosi alle regole, al distanziamento sociale, ecc, non fanno altro che alimentare questo complotto fra i cui obiettivi vi è quello di limitare le nostre libertà, controllarci, condizionarci e indebolirci economicamente.Caratteristica principale e distintiva del negazionista è il dito puntato per accusare qualcuno, un qualcuno a caso, dal vicino di casa che gli dice di indossare la mascherina, all’intero ordine dei medici, anch’esso complice, che denuncia un sistema sanitario vicino al collasso e chiede un lockdown totale.Del resto accusare qualcuno o qualcosa, fosse anche un'entità astratta, è l’unico modo che il negazionista conosce per svincolarsi da ogni situazione scomoda, per non sentirsi responsabile di niente e continuare irresponsabilmente la sua vita di sempre.  Caro il mio negazionista, se vuoi scoprire una piccola verità, poniti davanti ad uno specchio e punta il tuo dito accusatore dritto di fronte a te e guarda in faccia uno dei tanti colpevoli di questa situazione, ma credo che tu sia talmente persuasivo nella tua opera di negazione, che anche il quel caso rifiuteresti di riconoscere il tuo riflesso.  Il negazionista per sua natura, non si chiederà mai: “e se questo virus esistesse davvero e se io con il mio comportamento, che mi porta a ignorare, appena mi è possibile, tutte le regole per contenere il contagio, non facessi altro che alimentare il problema?” e anche se un giorno, in una zona recondita del suo cervello, dovesse formulare un simile pensiero lo sopprimerebbe sul nascere, perché il negazionista non ha mai dubbi ha solo certezze, sa tutto di tutto e guarda con compassionevole disprezzo chiunque non la pensi come lui, in quanto si sente oppresso dal mare d’ignoranza in cui è immerso.Il negazionista è il tipico esempio di quell’umanità che di fronte ad un problema volta la testa dall’altra parte e quando questo non è possibile ne nega semplicemente l’esistenza, ignora l’evidenza dei fatti, pur di non dover fare rinunce per tentare di porvi un rimedio.