Riflessioni

I NUOVI POVERI


 …e poi mi sorbisco per ore le lamentele di un conoscente che mi racconta di come faccia sempre più fatica ad arrivare a fine mese, che non ha più soldi, che questa crisi maledetta gli ha portato via tutto, che i sussidi non arrivano perché hanno studiato un sistema troppo complesso, troppo irto di paletti per potervi accedere e mentre mi dice questo vedo la disperazione sul suo volto, tanto che inizio a pensare a come posso aiutarlo, anche se la mia situazione economica non sia proprio rosea, quando ad un certo punto gli squilla il telefono e tira fuori il suo smartphone… non uno smartphone qualunque, una Iphone 12 Pro, e così scopro che mentre io ascoltandolo pensavo fosse prossimo a mettersi in fila alla mensa della caritas per racimolare un pasto caldo, lui si era messo sì in fila ma davanti all’Apple Store per comprarsi uno smartphone da 1189.00 euro.Del resto apparteniamo a delle generazioni che non hanno vissuto la fame, di quelle che confondono la fame con l’appetito e di conseguenza non hanno la minima idea di cosa siano davvero le privazioni, di quelli che se per motivi economici devono rinunciare all’abbonamento a Netflix  si sentono già alla canna del gas e credono di avere quindi pieno diritto a ricevere un sussidio economico da parte dello stadio per il grave stato di indigenza in cui sono costretti a vivere…Ragazzi siamo al delirio, credo ci sia l’urgente bisogno di ricominciare a chiamare le cose con il proprio nome, riallineandoci così con la realtà, perché lo stato di povertà in cui molti credono di vivere oggi, equivale all’opulenza per i nostri padri, per i nostri nonni. Non dimentichiamolo!