Riflessioni

IL BUSINESS DEL FUTURO


 La vecchiaia non dovrebbe essere altro che una parte fisiologica del nostro ciclo vitale, una fase naturale della vita a cui inevitabilmente si arriva se si vive abbastanza a lungo, per questo dovrebbe essere vissuta serenamente, affrontata con dignità, ritrovando il tempo per se stessi, per curare gli affetti più cari, ma purtroppo spesso la vecchiaia diventa sinonimo di sofferenza, solitudine, decadenza e tristezza sia perché ci si rende conto di essere in prossimità della fine del cammino dell’esistenza e sia perché la salute diventa sempre più cagionevole. Secondo le statistiche ISTAT in Italia l’aspettativa di vita è di 86 anni per le donne e 81 per gli uomini. Forse l’ISTAT ha ragione, in Italia siamo sempre più longevi ma di pari passo è altrettanto vero che gli anziani hanno sempre più bisogno di cure farmacologiche costanti, di assistenza sanitaria frequente e in sempre più casi di un’assistenza domiciliare 24 su 24 o di essere ospitati permanentemente in quelle che oggi vengono definite RSA, perché il termine ospizio aveva acquisito con il tempo una connotazione troppo negativa, ed ecco che ancora una volta si tenta di addolcire la realtà, utilizzando terminologie differenti per descrivere le stesse concretezze. La realtà è che l’anziano è stato trasformato in un prodotto e l’assistenza anziani e tutto il suo indotto è divenuto il business del futuro, con enormi potenzialità di crescita e di conseguenza di guadagno.In sintesi l’Italia è un Paese sempre più vecchio che punta sui vecchi per rilanciare la propria economia ed in questo potrei anche vederci una certa logica, per quanto perversa, ma tenendo conto, tanto per fare un esempio, che attualmente la degenza in una RSA costa mediamente 1500 euro al mese con la convenzione ASL e circa il doppio senza e calcolando che il potere d’acquisto delle pensioni cala drammaticamente di anno in anno è facile intuire come non tutti gli anziani che ne avessero necessità avranno le possibilità economiche per accedere a tali servizi assistenzialistici e saranno costretti a vivere in condizioni di profonda indigenza. Alla luce di tutto questo vorrei ricordare ai nostri governanti presenti e futuri, che la grandezza di una nazione la si misura anche dal modo in cui tratta i suoi anziani, non dimenticatevelo mai!