Riflessioni

LA FACCIA NASCOSTA DELLA LUNA


 In questo blog ho riversato fiumi di inchiostro che seppur virtuale mi sono stati utili per esprimere pensieri, dubbi, sentimenti, emozioni e considerazioni reali, concrete. Spesso, prima di scrivere alcuni post mi sono chiesto quanta parte di me fosse giusto inserire in questo blog, quanto di ciò che penso o che vivo potesse interessare gli altri, quanto della mia personalità, del mio essere fossi disposto a mettere in luce attraverso di esso. Non nascondo che dietro a questi miei quesiti possa celarsi una forma di pudore che si fonde e si confonde anche con il timore, timore di rivelarmi agli altri privo di maschere o di scudi, abbattendo i muri dietro i quali avevo celato il mio Io più profondo, esponendo all’altrui giudizio, la parte di me più vera e quindi più vulnerabile e fragile. A togliere forza ai freni inibitori da cui tali domande traggono origine concorre proporzionalmente quanto risulta essere forte il bisogno di tirare fuori quelle emozioni anche intime, che se non esternate rischierebbero di implodere in me devastandomi. Io credo che simili meccanismi si inneschino in molti di noi non solo in contesti virtuali come questo, ma ogni qual volta avvertiamo l’esigenza di aprirci ad un altro/a perché tutto questo fa parte della nostra natura che si dibatte continuamente fra quegli equilibri instabili dettati dal nostro bisogno di sentirci animali sociali e al contempo lupi solitari. Per quanto forte possa essere l’esigenza di metterci a nudo di fronte ad un’altra persona, dobbiamo comunque avere la consapevolezza che una parte di noi, quella più vera, quella in cui è racchiusa la nostra vera essenza sarà sempre celata agli occhi degli altri, perché essa è come la faccia nascosta della luna.