Riflessioni

IL GRILLO FURIOSO


In merito al video di Beppe Grillo in difesa del figlio accusato di stupro, senza entrare nel merito dell’iter giudiziario, in quanto condivido quanto dichiarato dalla Boschi: “Le sentenze le decidono i giudici”. Io che condivido quanto esternato dalla Boschi??? Secondo me è sintomo che non sto molto bene. Battute a parte, devo ammettere che non mi è piaciuto, non mi sono piaciuti i toni da piazzata, i modi e neanche le argomentazioni. Non mi è piaciuto neanche il fatto che sia stato subito strumentalizzato a livello politico, cosa che del resto per certi versi era inevitabile. Non mi è piaciuto semplicemente perché per me Grillo non è un politico, non nel senso classico del termine. Non mi sono piaciute le esternazioni di Grillo in quanto personaggio pubblico, come tale ben consapevole che esse hanno un peso notevole a livello sociale, arrivando ad influenzare l’opinione pubblica, i comportamenti e alimentando i pregiudizi su un tema così delicato e di triste attualità come quello della violenza sulle donne. Avrebbe potuto e dovuto smorzare i toni, parlare da padre che difende un figlio da quelle che lui ritiene essere delle accuse ingiuste, senza scendere in squallidi dettagli, senza alzare la voce, dando più voce al suo dolore, alla sua sofferenza e alla sua disperazione che nel video s’intravvedono ma che non emergono, piuttosto che alla rabbia che invece ha finito per soffocare tutte le altre emozioni, facendo sì che quel messaggio che avrebbe voluto dare gli si è ritorto contro, finendo per ottenere l’effetto contrario a quelle che erano le sue intenzioni iniziali. Del resto, se come lui stesso afferma c’è un video che dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che vi era consensualità e non violenza, è solo questione di tempo e giustizia sarà fatta, suo figlio sarà assolto da ogni accusa e il sistema giustizia e non solo dovranno chiedergli scusa.