Il tempo, cos’è il tempo? Se per misurarlo e tentare di definirlo, siamo dovuti ricorrere ad una convenzione, perché si tratta di qualcosa di immateriale, non percepibile attraverso i nostri cinque sensi e quindi di difficile comprensione umana, per sopperire a tale suo limite, l’uomo ha dovuto imbrigliarlo, codificarlo, in modo che potesse essere comprensibile attraverso i suoi parametri logici, attribuendogli una concezione umana, suddividendolo in secondi, minuti, ore, giorni, mesi anni, secoli e millenni, in passato, presente e futuro, perché proprio per il fatto di sfuggire alla sua logica, alla sua mente razionale, il tempo ha sempre esercitato un certo fascino sull’uomo, come qualunque cosa si ammanti di mistero.Il tempo, cos’è il tempo? In termini umani strettamente individualistici, è il tempo che intercorre tra la nascita e la morte, che noi comunemente chiamiamo vita, che a volte si trasforma in un timer, in un angosciante conto alla rovescia. Il tempo è l’incessante susseguirsi d’istanti, di eventi, è il continuo, a volte impercettibile, mutare di tutto ciò che ci circonda, non ché di noi stessi, è l’ossessivo ticchettio della vita che fluisce, l’ineluttabilità del suo scorrere.Qualunque sia il tuo rapporto con il tempo, non sprecarlo misurandolo, cercando di rallentarlo, fermarlo, rincorrerlo o peggio rimpiangendolo, ma vivilo, invece di divenirne schiavo, dando ad ogni suo istante un nuovo significato, un valido motivo affinché venga ricordato.Perché noi non apparteniamo al tempo, ma esso ci apparterrà, seppur per un breve suo lasso, se sapremo riempirlo d’amore come di ogni sentimento di cui la nostra anima si nutre, se sapremo dedicare parte di quel tempo, che illusoriamente definiamo come nostro, a chi ne ha bisogno, donandogli il bene più prezioso.