Riflessioni

INTERCONNESSIONI


 Riallacciandomi al tema di un mio post di qualche giorno fa, sulla coscienza collettiva, mi chiedo: e se tutti noi fossimo come dei neuroni di un enorme cervello? Se il nostro compito fosse quello di generare idee e pensieri, coordinare movimenti e azioni di un enorme e unico organismo chiamato umanità, affinché essa possa elevarsi ad uno stadio evolutivo più alto, più nobile, che gli permetta di porre fine a tutte quelle problematiche che minacciano la sua stessa esistenza e l’esistenza del pianeta in cui essa vive? Come potremmo portare a termine tale compito se ogni neurone a parte qualche eccezione, fosse sconnesso dagli altri e si comportasse come un’entità singola, vedendo gli altri neuroni suoi simili ma con potenzialità e funzioni diverse, come entità ad esso estranee o addirittura ostili? A livello cerebrale la mancanza o la forte carenza di interconnessioni neuronali, trasformerebbe qualunque organismo in poco meno di un vegetale. Ecco noi a livello di coscienza collettiva siamo praticamente allo stadio vegetativo.Ciò nonostante sono fermamente convinto che quelle interconnessioni anche fra individui sotto certi aspetti apparentemente differenti, sono sempre esistite ed esistono, solo che l’essere umano nel corso della sua evoluzione, ha dato sempre più voce e importanza alla sua individualità al punto che essa ha finito per soffocare, spegnere quelle interconnessioni, isolandolo di fatto dai suoi simili, mentre allo stesso tempo, per sopperire ai limiti oggettivi imposti da un individualismo estremo, ha avuto la necessità di dare vita ad una società falsamente sociale in quanto fondata sull’individuo e non sulla collettività.Forse un giorno, spero non troppo lontano nel tempo, l’essere umano spezzerà le catene dell’individualità che lo rendono schiavo di se stesso, riscoprendo la sua vera natura e con essa la coscienza collettiva di cui esso fa parte.